Nella manovra in discussione nel Cdm è stato previsto l’aumento dello stipendio di sindaci e presidenti di Regione

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L’aumento deciso dal Consiglio dei Ministri sarà dell’80% per i primi cittadini dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti

Del 70% per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti; del 45% per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti; del 35% per i sindaci comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti; del 30% per i sindaci dei comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti; del 29% per i sindaci dei comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti; del 22% per i sindaci dei comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti e del 16% per i sindaci comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.

Questo il compenso dei sindaci ad ora, calcolato in base al numero degli abitanti: fino a 1.000 abitanti: 1.290 euro; da 1.001 a 3.000 abitanti: 1.450euro, da 3.001 a 5.000: 2.170 euro, da 5.001 a 10.000: 2.790 euro, da 10.001 a 30.000: 3.100 euro, da 30.001 a 50.000: 3.460 euro, da 50.001 a 100.000: 4.130 euro. da 100.001 a 250.000: 5.010 euro; da 250.001 a 500.000: 5.780. Oltre i 500.001: 7.800 euro.

Se proprio si dovevano aiutare amministratori pubblici spesso esposti e oberati di responsabilità e di lavoro, i primi a dover essere aiutati dovevano essere i sindaci dei piccoli comuni, quelli in cui l’eletto deve supplire ad esempio il dirigente dell’ufficio tecnico perché non c’è e non ce lo si può permettere, o deve dare il suo cellulare per qualsiasi emergenza data la carenza degli uffici.
Anche da questo provvedimento il Governo rivela per chi ha maggiori attrazioni: i grandi ed i forti, trascurando i piccoli ed i deboli.

Nicola Morra