Niente sconti al Capitano I renziani pronti a mollarlo

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Afferma di aver fatto il suo dovere da ministro dell`Interno, sempre nell`esclusivo interesse della “Patria”, il leader della Lega, Matteo Salvini. Nel giorno in cui ha presentato la sua memoria al Senato sulla vicenda Gregoretti, il capitano si dice sicuro di aver agito nell`interesse dell`Italia col pieno coinvolgimento di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti, in modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti, vicenda per la quale venne negata l`autorizzazione a procedere nei confronti del titolare del Viminale.

Questo il succo della difesa depositata dai legali del leader leghista alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che però non convince del tutto il capogruppo di Italia Viva a Palazzo Madama, Davide Faraone:

“Sulla vicenda del pattugliatore della Guardia Costiera Gregoretti penso innanzitutto che l`interesse nazionale non era affatto in discussione, visto che stavamo parlando di alcuni disperati in cerca di protezione umanitaria e non dell`armata rossa che minacciava i confini nazionali. Strano è semmai il comportamento dei grillini che prima avallano la teoria dei porti chiusi e firmano gli indegni decreti sicurezza e poi condannano Matteo Salvini senza nemmeno aver visto le carte su un caso che probabilmente è del tutto sovrapponibile a quello per cui lo avevano salvato. A prescindere da come andrà a finire l`esame del caso Gregoretti in Giunta, i decreti sicurezza vanno annullati”.

Come pensa che si comporteranno gli esponenti di Italia Viva in giunta?

“La posizione di Italia Viva è molto chiara: in questo caso, come del resto accadde a marzo con quello della nave Diciotti, i nostri esponenti in giunta voteranno esclusivamente guardando le carte. Se Gregoretti varrà Diciotti, allora non potremo che votare sì al processo per Salvini, in totale coerenza con quanto fatto in passato. Altrimenti, valuteremo”.

Per il presidente del Consiglio Conte e per il ministro Di Maio i due casi, Gregoretti e Diciotti, sono differenti. Lei trova delle differenze?

“Io ho già condannato politicamente ed umanamente Salvini. Ero a bordo della Diciotti e ho dormito sul ponte della Sea Watch. Non ho sopportato il giustizialismo nei confronti di Carola Rackete da parte di Salvini che quando veniva portata via in manette dichiarava `arrestatela e buttate la chiave` Non faremo lo stesso errore, siamo garantisti. Per questo, dal primo giorno diciamo che leggeremo le carte e decideremo, senza sventolare né manette né cappi”.