In occasione di questo inquietante evento che si svolge in terra cinese
La posizione dell’Assemblea Capitolina, contenuta in una mozione a mia prima firma approvata oggi in Aula Giulio Cesare, è chiara e netta: attraverso il Governo italiano, Roma Capitale intende sollecitare le autorità cinesi affinchè vietino lo svolgimento dello Yulin Dog Meat Festival e pongano fine all’uccisione di cani e di gatti a scopo alimentare e per ricavarne pellicce o altri sottoprodotti.
Una manifestazione preoccupante per la salute pubblica, costantemente minacciata dal rischio zoonosi e dalle scarsissime condizioni igienico-sanitarie in cui si svolge, e assolutamente deplorevole sotto il profilo etico e morale, dal momento che viola brutalmente ogni più elementare diritto posto a tutela del benessere degli animali.
Una kermesse nata nel 2009 e che, tra l’altro, non tiene minimamente conto dei numerosi divieti imposti dalle autorità cinesi: nel 2020, il Ministero Nazionale dell’Agricoltura cinese ha ufficialmente classificato i cani come “animali da compagnia” e non più come “cibo”, vietando tra l’altro il commercio e il consumo di carne di animali selvatici per via delle ipotesi che collegavano l’esplosione della pandemia da Covid-19 all’abitudine locale di mangiare pipistrelli e altre specie non domestiche.
Non abbiamo alcuna intenzione di restare spettatori passivi di un tale scempio e, con l’atto odierno, ribadiamo con forza una posizione peraltro ampiamente condivisa dalla maggior parte della popolazione cinese.



