NO ALLA CHIUSURA DELLE SCUOLE, GIUSTO PROTEGGERE INVECE OSPEDALI E CASE DI RIPOSO

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Per fortuna c’è ancora chi ci riporta alla realtà in questa ondata di panico, comprensibile (vista la narrazione che viene fatta) ma ingiustificata. Ieri la virologa Maria Rita Gismondo, da settimane in prima linea all’Ospedale Sacco di Milano, in un’intervista video a Open ha ribadito che il Covid 19 “è poco più di una normale influenza per i numeri; influenza che l’anno scorso ha fatto 8 mila morti indirette, cioè l’influenza ha aggravato uno stato patologico di base delle persone che poi purtroppo sono decedute. Anche gli anziani che stiamo registrando sono tutte persone che muoiono CON il coronavirus e non DI coronavirus”.

Per quanto mi riguarda, accetto ogni critica. Anche su questa pagina, accanto a commenti di sostegno, ne ho letti altri critici sulla questione. Li rispetto. Ma preferisco la verità, anche scomoda, all’unanimità del consenso. Aggiungo: io guardo ai numeri, ai fatti, alla scienza e alle parole di chi virologo lo è. Per questo torno a dire che alcune misure del Governo sono discutibili, su tutte le chiusure delle scuole. Ma non lo dico solo io, ad affermarlo adesso è anche il Comitato Scientifico istituito dallo stesso Governo, comitato che all’unanimità ieri si è espresso così: “Mancano le evidenze scientifiche sull’efficacia della chiusura delle scuole ai fini del contenimento dei contagi da coronavirus”.

L’unico provvedimento che condivido è l’invito agli anziani e a chi soffre di patologie o è immunodepresso a limitare gli spostamenti. Sono gli anziani e i malati le persone ora da tutelare con tutte le nostre forze. Sono loro che rischiano effetti più gravi e i ricoveri in terapia intensiva. Anche per questo chiudere le scuole non ha senso, mentre è giusto bloccare le visite in ospedale e nelle case di riposo, dove sono ricoverati i più deboli, quindi i più esposti. Come invece non ha senso gettare panico e allarmismo a piene mani, come sostengo da tempo e come ha detto con maggiore autorevolezza il nostro Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ci stiamo tirando la zappa sui piedi come Paese e ne sta risentendo la nostra vita sociale, ludica e culturale, dunque la nostra economia. Cerchiamo di tornare a vivere.