Nobili: “Italia Viva è una presenza scomoda, ma siamo stati decisivi in questa legislatura”

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Roma. Premessa: Luciano Nobili è famoso perché non risponde mai al cellulare, pur vivendo in simbiosi con il suo iPhone

È fatto così. Nel 2016 fece impazzire tutto il Pd di Roma perché da coordinatore della campagna del candidato sindaco Roberto Giachetti era sempre introvabile. Personaggio assoluto. Ormai è il guardiano dell’ortodossia di Italia Viva, il guardaspalle di Matteo Renzi. Il primo a immolarsi in tutte le polemiche.

Onorevole Nobili, la difesa di Renzi le è valsa la promozione a capo dell’organizzazione di Iv: contento?
“Matteo è attaccato da tutti, trecentosessantacinque giorni all’anno e si sa difendere da solo”.

Però la requisitoria di Nobili arriva sempre: ha la toga nello scooter?
“Matteo si sa difendere da solo, e non ha bisogno di un avvocato scarso come me. Certo, è mio amico è condivido le sue idee. Questo si sa”.

Dice che è attaccato da tutti, Renzi. Ma ammetterà che ha un’attitudine niente male a ficcarsi nella lotta nel fango.
“Ma di cosa parliamo? Ieri gli ho detto: Matteo, sei passato dagli apparati dello stato che fabbricavano prove contro di te quando eri premier all’essere pedinato. Insomma, è fortunato. La verità è che noi di Italia Viva diamo fastidio”.

Sta facendo la vittima? Crede che il suo partito sia al centro di un complotto?
“Siamo una presenza scomoda perché la politica va poco di moda e chi la sa fare sembra giocare in un altro campionato. Ma vuoi o non vuoi nella storia di questa legislatura siamo stati decisivi”.