NON SOLO FUNARI, IL POPULISMO NACQUE CON SANTORO E LERNER

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In principio furono Gianfranco Funari, Michele Santoro e Gad Lerner. Fu quello il micidiale tridente catodico che per primo portò “la piazza” negli studi televisivi e mise “il popolo” sotto i riflettori, collocandolo stabilmente al centro della scena. Il popolo sembrò gradire. Stette al gioco, alzò i toni del risentimento, sfruttò con naturale disinvoltura la possibilità di dire finalmente la propria e con vivo entusiasmo colse l’opportunità di esibirsi in Tv. I tre antesignani dell’Apocalisse populista si assicurarono così un gigantesco potere di condizionamento della società e un indiscutibile successo professionale. A pagare il conto è stata la Politica. Maltrattata, vilipesa, stretta con rabbia in una tenaglia mediatica tra crimine e privilegio. Una Politica incerta, disorientata, alle prese con il sottile sospetto di essere davvero la sentina di tutti i peggiori vizi e la morta gora di ogni virtù così come veniva e viene raccontata. Una politica nuda, spogliata di colpo del proprio prestigio, degradata a causa di tutti i mali italiani.

Colpisce, dunque, anche se non sorprende, che lo scorso martedì una splendida Monica Guerritore, ospite dalla Gruber su La7, dei tre capipopolo abbia citato solo il primo: Gianfranco Funari. Su di lui, e solo su di lui, si è abbattuto il suo anatema. È lui il mostro da cui discendono il populismo odierno, la violenza verbale, la banalizzazione dei problemi, la ricerca sistematica di un nemico su cui scaricare le proprie responsabilità. E Michele Santoro? E Gad Lerner? Nulla, rimossi. Come se non fosse esistito, e con tutta evidenza tutt’ora esista, anche un populismo “di sinistra”. Come se la demonizzazione dell’avversario (i capitalisti, le destre, certi conduttori televisivi) e la sua proscrizione morale non siano da sempre il metodo di lavoro della sinistra politica e giornalistica. Come se la delegittimazione della Politica e la volgarizzazione del dibattito pubblico non potessero che essere colpa della sola destra. Le responsabilità sono le stesse, diversa è solo la presunzione di superiorità morale: finché la sinistra non se ne libererà, continuerà ad essere colta di sorpresa dalle dinamiche sociali e politiche.

“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, disse Gesù in difesa di un’adultera che oggi mostra i tratti della Politica.