Oggi Papa Francesco ha chiesto un giorno di digiuno per protestare con la guerra in Ucraina

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Oggi Papa Francesco ha chiesto un giorno di digiuno per protestare con la guerra in Ucraina, perchè tacciano le armi ,si torni alla trattativa e alla ragione
Papa Francesco ha messo in campo tutta la capacità di convincimento della Chiesa per portare le parti in conflitto al tavolo della trattativa. Purtroppo sul fronte ucraino assistiamo a una recrudescenza delle violenze e dei bombardamenti in cui vengono coinvolti i civili ed abbiamo già  molti morti anche tra i bambini.Quando la ragione tace parlano solo le armi e la violenza più becera.
Da parte russa c’è l’uomo solo al comando anche se nel paese una certa protesta contro la guerra si capisce dalle migliaia di arresti di giovani. L’unione Europea e i Paesi occidentali hanno messo in campo una serie di sanzioni economiche che purtroppo non sembrano sufficienti rispetto alla gravità della situazione.
E purtroppo ieri per l’Italia il nostro premier Draghi per la prima volta dal secondo dopoguerra ha riferito al parlamento di una cessione di armi all’Ucraina.Siamo sempre quelli delle mezze misure o delle misure che fanno comodo. Le armi anche se servono per difendersi qualcuno ammazzano. Sarebbe stato meglio decidere di fare un sacrificio noi e chiudere completamente al gas russo. Allora sì che lo zar Putin avrebbe avuto vere difficoltà a spiegare ai sudditi che le cose stavano andando male per colpa dei cattivi ucraini.Il rischio di inviare armi è l’azzardo di chi non sa che pesci pigliare e sceglie l’azione peggiore che non sai bene cosa possa innescare.
Purtroppo il governoDraghi, come del resto il precedente governo Conte hanno vissuto la pandemia con estrema confusione e lo stanno facendo anche in questo frangente, con una popolazione, quella ucraina, che sta soffrendo l’inazione dei governi occidentali. Per fortuna sul fronte dei profughi, soprattutto donne e bambini lo sforzo dell’aiuto concreto e puntuale,con la collaborazione delle organizzazioni umanitarie, sembra funzionare. Speriamo!
Erminio BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA