Oricon: pasto a scuola e tempo pieno contro la povertà educativa

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REFEZIONE SCOLASTICA NELLA SCUOLA ELEMENTARE, BAMBINI SI SERVONO DA SOLI, SELF SERVICE, MENSA SCOLASTICA, SERVITA DALLA DITTA MILANO RISTORAZIONE - MENSA ATT QUERZE - fotografo: FOTOGRAMMA

Lo stanziamento di 400 milioni di euro del Pnrr per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alla mensa di mille edifici scolastici, permetterebbe a circa 164mila bambini di passare al tempo pieno

E’ quanto emerge da un’analisi condotta dall’Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon) in cui si sottolinea che oggi in Italia solo 10mila istituti scolastici su 40mila offrono il servizio mensa e che ne è escluso il 44% degli alunni della Primaria.

La mensa è uno strumento straordinario per insegnare ai bambini la corretta e sana alimentazione, è un momento aggregativo di socializzazione e integrazione, quindi è uno strumento fondamentale per insegnare ai nostri piccoli concittadini a convivere e a socializzare” ha dichiarato il presidente di Oricon, Carlo Scarsciotti, aggiungendo che “le mille mense in più che sono previste dagli investimenti del Pnrr consentirebbero a circa 164mila bambini di passare al tempo pieno, un’opportunità enorme per contrastare la povertà nutrizionale ed educativa”. “Inoltre, questi investimenti riguardano per tre quarti le regioni del Mezzogiorno, e dunque sarebbero importanti anche per contrastare la dispersione scolastica che in alcune regioni del Sud è molto forte” ha continuato Scarsciotti, sottolineando che “l’estensione del tempo pieno, e quindi della refezione scolastica, comporta come impatto diretto l’assunzione di 10mila addetti in più nel settore ristorazione, e come impatto indiretto circa 14mila genitori che saranno più disponibili, con i bambini a scuola, a rientrare nel mondo del lavoro”.

Anche se gli investimenti previsti apporteranno benefici evidenti ai bambini e alle famiglie coinvolte, potrebbero comunque non essere sufficienti. “Dalle nostre elaborazioni emerge che a regime la quota di alunni con orario a tempo pieno si manterrebbe ancora abbondantemente al di sotto del 50%, assai meno delle richieste di tempo pieno delle famiglie che si attestano al 46% a livello nazionale, con punte superiori al 60%, come ad esempio nel Lazio” ha spiegato il presidente dell’Osservatorio, sottolineando che “attualmente i bambini che non hanno il tempo pieno in alcune regioni del Sud del Paese nell’intero ciclo della scuola Primaria è come se andassero a scuola un anno in meno rispetto ai bambini del Nord Italia e questa è una cosa enorme .