Orlando: cambiamo profondamente il Pd per vincere le sfide per l’Italia

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Il vicesegretario Pd, Andrea Orlando, ha aperto con il suo intervento la riunione della Direzione Nazionale.

Nella sua relazione il vicesegretario ha evidenziato la necessità di un progetto sociale e civile per contrastare il pericolo rappresentato da Matteo Salvini: “Il pericolo sembra scongiurato, anche per la nomina di Paolo Gentiloni alla Commissione Europea, a cui facciamo gli auguri.

Ma non dobbiamo dimenticare che la costante offerta d’odio e Salvini stesso restano in campo –ha detto Orlando, che ha aggiunto: per contrastare questo processo le chiacchiere non servono. Dietro la spocchia del campo progressista degli ultimi anni c’è l’incapacità di offrire un progetto sociale e civile. L’alleanza di governo poteva essere stratagemma tattico, ne abbiamo fatto un progetto serio e profondo”.

Non espedienti elettoralistici, ma un cambiamento profondo, anche in senso europeistico: Orlando ha detto che “la sfida si vince se si cambia nel profondo. Non serve dare vita ad espedienti elettoralistici. I nostri parlamentari, dopo la scissione, sono meno di un terzo di quelli dei nostri alleati, entriamo in coalizione per la prima volta come junior partner. Dobbiamo essere radicali nel nostro europeismo. Essere europeisti ed essere patrioti per noi è la stessa cosa. Non si può parlare di politica europea se non ci sono veri e propri partiti europei” – ha detto ancora Orlando.

Rispetto alla scissione, Orlando ha commentato: “se c’è una cosa di cui non si avvertiva la necessità è l’ennesima scissione. Abbiamo parlato, per esigenze retoriche, di scelta incomprensibile ma non lo è. Certo non è figlia di ragioni storiche o di dissenso politico”.

Per il vicesegretario la radice della scissione è da ricercare in “malesseri individuali e legittime aspirazioni personali e collettive. Non possiamo non vedere il riverbero negativo” della scissione del Pd sul governo: ma ogni tentazione di indebolire o interrompere questa esperienza troverebbe nel Paese una reazione durissima” – ha detto ancora Orlando.

Più donne nella dirigenza. Nel suo intervento Orlando ha affrontato anche il tema degli incarichi: “il partito non ha più bisogno di doppi incarichi, tanto più se quegli incarichi servono da trampolino verso altri incarichi più importanti. E soprattutto c’è più bisogno di donne nella dirigenza, perché le donne valorizzano un sistema”.

Più centralità all’ambiente e alla scuola e lotta all’evasione fiscale. Orlando ha annunciato che nel corso di questa settimana il Pd presenterà un progetto di legge contro il consumo del suolo e ha ribadito l’importanza di una battaglia per una nuova scuola e per l’accesso al sapere, “fondamentale per la battaglia contro le diseguaglianze”. Il vicesegretario ha poi parlato di lotta all’evasione fiscale, definendola la “principale ingiustizia del nostro Paese” e riaffermando la necessità di battersi con ogni forza per contrastarla.

“Il Pd – ha detto ancora Orlando – non può rinunciare a nessuna delle culture politiche che sono state alla base della sua nascita”, e cioè quella socialista, quella cattolico democratica e quella liberale. Quello che è stato un limite alla nascita del Pd – ha aggiunto – è stata la sottovalutazione dei moniti di queste culture alla critica della società, che non ci ha fatto vedere l’altra faccia della globalizzazione. Le nostre culture politiche -ha aggiunto- contengono elementi per la critica del presente e per il nostro rilancio”.