PAPÀ DIPENDENTE PUBBLICO? DEVI ASPETTARE

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Sembra incredibile, ma per i neo-papà impiegati nel settore pubblico il congedo di paternità è obbligatorio solo su carta

In Italia il congedo di paternità di due settimane è obbligatorio, ma solo per i lavoratori del settore privato.

Sembra incredibile, ma i neo-papà impiegati nel settore pubblico non hanno diritto al congedo di paternità obbligatorio. Con una interrogazione ho chiesto al Ministro Brunetta di attivarsi per colmare questa grossa mancanza del nostro sistema. È dal 2012 infatti che lavoriamo per estendere la durata di questo congedo, che ora è di 10 giorni ed è rivolto in teoria sia ai lavoratori autonomi che dipendenti pubblici.

E’ una misura importante e anche un passo in più verso la parità di genere.
Negli anni però è stato trascurato un “dettaglio” fondamentale, che nota anche il Ministro e che era poi l’oggetto della mia interrogazione: manca un provvedimento attuativo del Ministero per rendere fruibili i congedi rivolti ai padri dipendenti pubblici. Quindi sulla carta questo congedo gli spetta, al pari dei privati, nella pratica ne rimangono esclusi.
Ho chiesto al ministro di attivarsi per dare anche ai neo-papà che lavorano nel pubblico questa possibilità, ho chiesto di spiegare in che modo intenda estendere ai dipendenti pubblici il congedo, di dare risposte concrete.

Il Ministro ha risposto, e ci spiega che non si è fatto perché “Comporta ulteriori oneri economici”. In altre parole: costa. Il nuovo Ministro ha promesso una PA “catalizzatore di innovazione”, a disposizione dei cittadini e pensata per ridurre le disparità. Queste non possono rimanere soltanto belle parole, e stavolta basta un provvedimento del ministero. Attenuare le disparità talvolta costa, ma è necessario. Il Ministro deve fare una scelta.