PAPA FRANCESCO: «SI PREFERISCE AVERE UN CAGNOLINO CHE UN FIGLIO»

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OIPA: «ALTRA ESTERNAZIONE CHE RIVELA POCA EMPATIA PER LE CREATURE NON UMANE»

L’Oipa ricorda come sia preziosa la presenza degli animali nelle nostre esistenze, animali che collaborano inoltre nella società come il cane molecolare della Protezione civile che proprio oggi ha trovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin

Papa Francesco è tornato ieri sul tema degli animali domestici che a suo avviso sostituirebbero i figli. «Oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio. Il vostro compito è molto limitato, ma cresce quello dei veterinari, eh? E questo non è un buon segnale, non è un buon segnale», ha detto il pontefice rivolgendosi a una rappresentanza di pediatri nell’Aula Paolo VI.

«Una delle varie esternazioni di questo papa che sembra ritenere l’amore come limitato quantitativamente, come se, dandolo a un animale, lo si tolga ad altri», commenta l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). «Contrapporre i figli a cani e gatti rivela la poca empatia nei confronti degli animali di un pontefice che pure ha preso il nome di Francesco, come il Santo d’Assisi che chiamava tutte le creature “fratelli” e sorelle”».

Nell’Enciclica Laudato si’ di Francesco leggiamo: “(…) quando il cuore è veramente aperto a una comunione universale, niente e nessuno è escluso da tale fraternità“. Eppure questo papa ha dichiarato di essersi rifiutato di benedire un cane. Lo ha raccontato lui stesso agli Stati generali della natalità dello scorso maggio raccontando di quando una donna gli si avvicinò chiedendogli di benedire il suo piccolo cane: «Non ho avuto pazienza e ho sgridato la signora dicendole: “Tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino…”».

Eppure invita persone in difficoltà al circo con animali, i cui operatori vengono ricevuti in Vaticano, e sembra ignorare come dietro gli esercizi dello spettacolo circense possono nascondersi privazioni, maltrattamenti e sofferenze per animali come leoni, tigri, elefanti, giraffe, costretti a vivere in cattività, dietro sbarre, con spazi a disposizione esigui e perennemente sotto stress, costretti a un’esistenza contro natura.

È evidente che per Francesco la vita animale è meno importante della vita umana. Ma chi sente che la vita è sacra ama la vita al di là delle specie, chiosa l’Oipa, che ricorda infine come sia preziosa la presenza degli animali nelle nostre esistenze, animali che collaborano inoltre nella società come il cane molecolare della Protezione civile che proprio oggi ha trovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin.