Papa: la preghiera non è ripetizione cantilene imparate a memoria

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Tutti siamo immersi nei problemi della vita e in tante situazioni intricate, chiamati ad affrontare momenti e scelte difficili che ci tirano in basso.

Ma, se non vogliamo restare schiacciati, abbiamo bisogno di elevare tutto verso l’alto. E questo lo fa proprio la preghiera, che non è una via di fuga, non è un rito magico o una ripetizione di cantilene imparate a memoria. No: pregare è il modo per lasciare agire Dio in noi, per cogliere quello che Lui vuole comunicarci anche nelle situazioni più difficili, per avere la forza di andare avanti”.

Lo ha detto papa Francesco oggi all’Angelus, al termine della Santa Messa nella Festa del Battesimo del Signore con il Rito del Battesimo dei Bambini, ricordando che “Gesù passa molto tempo in preghiera”.

“La preghiera ci aiuta – ha sottolineato il pontefice – perché ci unisce a Dio, ci apre all’incontro con Lui. Sì, la preghiera è la chiave che apre il cuore al Signore. È dialogare con Dio, è ascoltare la sua Parola, è adorare: stare in silenzio affidandogli ciò che viviamo. E a volte è anche gridare a Lui come Giobbe, sfogarsi con Lui. E’ padre, ci capisce bene. Mai si arrabbia con noi”.