Papa: “Servono veri profeti, non parolai”

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Il mondo ha bisogno di profezie e di veri profeti, non di chi si limita a parlare e promette cose che poi sa già che non potrà mantenere. E’ il monito di Papa Francesco, durante la celebrazione della messa nella Basilica Vaticana, nella solennità dei santi Pietro e Paolo patroni di Roma.

“La profezia – spiega il Pontefice – nasce quando ci si lascia provocare da Dio; non quando si gestisce la propria tranquillità e si tiene tutto sotto controllo. Quando il Vangelo ribalta le certezze, scaturisce la profezia. Solo chi si apre alle sorprese di Dio diventa profeta. E oggi abbiamo bisogno di profezia, di profezia vera: non di parolai che promettono l’impossibile, ma di testimonianze che il Vangelo è possibile”.

E allora, sottolinea il Papa, “non servono manifestazioni miracolose, ma vite che manifestano il miracolo dell’amore di Dio. Non potenza, ma coerenza. Non parole, ma preghiera. Non proclami, ma servizio. Non teoria, ma testimonianza. Non abbiamo bisogno di essere ricchi, ma di amare i poveri; non di guadagnare per noi, ma di spenderci per gli altri; non del consenso del mondo, ma della gioia per il mondo che verrà; non di progetti pastorali efficienti, ma di pastori che offrono la vita: di innamorati di Dio”.

E, poi, pregare per chi ci governa. Papa Francesco reitera questo invito, già espresso in precedenza nella fase di maggiore emergenza del coronavirus. I primi cristiani, ricorda il Pontefice, “non incolpavano ma pregavano; in quella comunità nessuno criticava, nessuno sparlava alle spalle. San Paolo esortava i cristiani a pregare per tutti e prima di tutto per chi governa. Si sentono tanti aggettivi qualificativi contro i governanti: li giudichi Dio, ma preghiamo per loro, hanno bisogno della preghiera. E’ un compito che il Signore ci affida. Lo facciamo? Oppure parliamo, insultiamo e basta?”, chiede il Papa.

“Dio si attende che quando preghiamo ci ricordiamo anche di chi non la pensa come noi, di chi ci ha chiuso la porta in faccia, di chi fatichiamo a perdonare. Solo la preghiera scioglie le catene, solo la preghiera spiana la via all’unità”, sottolinea il Papa.

Bergoglio scandisce ancora: “E’ inutile e pure noioso che i cristiani sprechino tempo a lamentarsi del mondo, della società, di quello che non va. Le lamentele non cambiano nulla”. Si chiede allora il Pontefice: “Noi oggi custodiamo la nostra unità con la preghiera? Preghiamo gli uni per gli altri? Che cosa accadrebbe se si pregasse di più e si mormorasse di meno? Chi oggi chiede una Chiesa profetica, stia zitto e inizi a servirla”, è il suo invito che risuona al tempo stesso anche come un monito.