Par condicio, Nicita (Pd): “Legge già chiara sui limiti della comunicazione istituzionale”

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Una veduta esterna della sede del Partito Democratico in Largo del Nazareno nel giorno della direzione nazionale, Roma, 3 maggio 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI

Per la prima volta, dall’introduzione della Legge sulla Par Condicio, forze di Governo tentano di sovvertire un principio chiaro stabilito dalla Legge 28/2000

dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Ancor più grave che si tenti di sovvertire queste disposizioni di legge, non già attraverso una nuova legge da approvare in parlamento, ma con emendamenti, a colpi di maggioranza, a una delibera che deve solo limitarsi a dare esecuzione alle disposizioni di legge. È evidente che emendamenti contrari a tali chiare disposizioni debbano qualificarsi come inammissibili.

A ciò si aggiunga che, per la prima volta dal 1997, si assiste ad un tentativo di limitare lo spazio di autonomia regolatoria dell’Agcom, autorità indipendente, con emendamenti in aperto contrasto all’orientamento della stessa, fondati o sulla incomprensione dello stesso o, peggio, sulla intenzione di condizionarlo. Siamo di fronte ad una inedita forzatura, molto preoccupante”
Cosi in una nota Antonio Nicita, Vice Capogruppo PD in Senato