Pari opportunità. Sanità, scuola, casa: oltre un miliardo di euro per la parità di genere

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L’impegno della Regione è stato presentato nel corso della commissione Parità. Roberta Mori (Pd): attenzione alla gestione dei fondi del Pnrr. Silvia Zamboni (Europa Verde): ripristinare il servizio di agopuntura all’Ospedale Bellaria di Bologna per le donne sottoposte alle cure ormonali e chemioterapiche La soddisfazione del Presidente Amico

Contrasto alle violenze di genere, impegno per l’imprenditoria femminile, conciliazione dei tempi  vita e di lavoro. Sostegno allo studio, alla medicina di genere e alla casa. L’Emilia-Romagna ha destinato oltre un miliardo di euro al sostegno della parità di genere, aumentando del 18% le risorse rispetto all’anno precedente.

Sono i punti salienti del Bilancio di genere 2021 della Regione Emilia-Romagna, presentati dall’assessore Barbara Lori nel corso della commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico.

Nel 2021 sono state 107 le domande finanziate con contributi a fondo perduto per 1,7 milioni di euro grazie al Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e Women New Deal, così come è stato rilevante l’impegno per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a partire dal sostegno ai centri estivi con aiuti per il pagamento delle rette per 6 milioni di euro.

Sul fronte del diritto allo studio, il 52% di borse di studio scolastiche è andato a studentesse, percentuale che sale al 61% per le borse di studio universitarie. Forte l’impegno in sanità, a partire dalla prevenzione con i diversi programmi di screening rivolti espressamente all’universo femminile.

Dallo screening mammografico per prevenire il tumore al seno (84% di copertura) al Pap test per la prevenzione di quello al collo dell’utero: 63% di copertura per quanto riguarda l’adesione al programma regionale; 89% complessiva. Senza dimenticare i programmi vaccinali contro il papilloma virus e la rosolia nelle donne in gravidanza.

Infine, il capitolo sulle pari opportunità con 83 progetti di enti locali e associazioni finanziati con oltre 2 milioni di euro nel biennio 2021-’22 e quello sulla violenza di genere in una regione che vede 22 Centri antiviolenza, 49 Case rifugio (+5 rispetto al 2020) e 16 centri per il trattamento di uomini autori di violenza. Nel 2021 la rete è stata sostenuta con il riparto di oltre 2,23 milioni di euro ed è stato approvato il nuovo Piano regionale di contrasto alla violenza di genere.

Nel 2021 sono stati, inoltre, assegnati 658.000 euro agli enti locali per l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, mentre il 70% delle domande di contributo erogate dalla Fondazione vittime di reati, per complessivi 174 mila euro, ha riguardato reati di violenza sulle donne.

“Il bilancio di genere è uno strumento di monitoraggio prezioso per valutare l’equità e l’efficienza delle azioni messe in campo dalla nostra Regione in ottica di gender mainstreaming”, spiega Lori per la quale “quella che presentiamo oggi è un’edizione che esplora tutte le aree tematiche regionali. Sono certa che sarà stimolo per proseguire nella strada di integrare in tutte le politiche regionali un’attenzione al genere, per superare i divari che ancora esistono e per eliminare gli ostacoli a una reale parità”.

Per il presidente Amico “questo è un lavoro molto importante ed è stato bene illustrarlo: nel caso delle politiche di genere dobbiamo ribadire che vogliamo potenziare le attività”. Amico ha sollevato dubbi sulle novità statali del codice degli appalti, invitando a non scegliere vie di deregulation normativa.

Netta la posizione di Roberta Mori (Pd) per la quale il documento presentato non è solo un Bilancio di genere, ma un manuale per le Pari opportunità perché si sforza di andare a vedere gli incastri normativi e delle politiche per le pari opportunità: bisogna essere molto attenti, anche nella gestione del Pnrr alle politiche di genere. L’obiettivo è aggiornare le nostre leggi in ottica di parità europea, a partire dalla politica di coesione territoriale che si inserisce all’interno delle politiche sui fondi europea. Mori ha sottolineato come “questo Bilancio di genere non deve diventare solo un pdf da inviare agli enti locali, ma va messo a terra nelle comunità locali”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) giudica positivamente l’aumento delle risorse per le politiche di genere e sottolinea come “sono certa che al termine di questi cinque anni di legislatura vedremo che le risorse per le politiche di parità sono aumentate. Chiediamo che si tenga fede alla risoluzione di Europa Verde per introdurre le valutazioni di genere ex ante alle leggi regionali: so che questo è molto difficile, ma può favorire le politiche di genere”. La capogruppo ecologista ha chiesto di ripristinare il servizio di agopuntura che si faceva all’Ospedale Bellaria di Bologna a sostegno per le donne che fanno cure ormonali e chemioterapiche e che, purtroppo, è stato soppresso perché, purtroppo, è andata in pensione la dottoressa che lo faceva: “Questo servizio è importante e va esteso ad altre città”.

(Luca Molinari)