PARTITA LA RACCOLTA FIRME PER IL REFERENDUM SULL’EUTANASIA LEGALE, POSSIBILE C’È

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Iniziata il 17 giugno con il primo tavolo in Largo Argentina a Roma, dal 30 giugno la raccolta delle firme andrà a pieno regime in tutta Italia

Obbiettivo: 500mila firme per arrivare ad un referendum volto ad abolire il reato di omicidio del consenziente di cui all’art.579 del Codice penale. Una scossa necessaria a un Parlamento immobile da anni, non smosso neanche dalla sentenza della Corte costituzionale (242/2019) intervenuta nel processo a carico di Marco Cappato, accusato proprio di omicidio del consenziente per aver cooperato, accompagnandolo nella clinica in Svizzera, alla morte di Fabiano Antoniani, detto DJ Fabo, che, tetraplegico e cieco, intendeva porre fine ad una vita per lui impossibile da tollerare.

La Corte ha stabilito che sia possibile procedere al suicidio assistito nei casi in cui la persona che ne faccia richiesta sia in grado di intendere di volere e sia affetta da una patologia irreversibile portatrice di gravi conseguenze fisiche o psichiche e che sopravviva solo grazie a trattamenti di sostegno vitale.
Questa sentenza, però, non costituisce davvero una via d’uscita aperta a chi si trova nelle condizioni sopradescritte: nell’aprile di quest’anno a un 43enne tetraplegico a causa di un incidente la ASL di Ancona ha respinto persino la richiesta di procedere alla verifica della sussistenza delle condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale per poter accedere al suicidio assistito. Un “NO” determinato dal vuoto legale che permane da troppo tempo.

Di eutanasia (attiva e passiva), infatti, si parla da circa 15 anni, dai tempi del caso Welby, e tuttavia ancora non si è giunti ad una legislazione in merito. Sono 5 le proposte di legge depositate, di cui una, d’iniziativa popolare, dal 2013. L’iter della legge, poi, si è arenato il 31 luglio 2019.
Nel frattempo, molte persone continuano ad essere ostaggio dell’inerzia del nostro Parlamento, impossibilitate a decidere se vivere o morire in condizioni davvero estreme, sulla cui tollerabilità, secondo noi, dovrebbe decidere solo chi ci si viene a trovare. Per questo, come Possibile, collaboreremo per raccogliere le firme necessarie a far esprimere i cittadini italiani, che più volte si sono dimostrati più avanti della classe politica che li rappresenta.
Arrivederci ai banchetti quindi, per essere davvero “liberi fino alla fine”. Vi aspettiamo!

Roma Possibile