Pass vaccinale, Figliuolo: “Spetta alle Regioni darlo a chi ne ha diritto”

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Il pass vaccinale è “una certificazione a cura delle Regioni e Province autonome con validità nazionale

Che comprova uno dei seguenti stati: il completamento del ciclo vaccinale, oppure la guarigione dall’infezione, ovvero un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus Sars-CoV-2 che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti”. Lo spiega Francesco Paolo Figiuolo, commissario straordinario per la pandemia, in un’intervista al Messaggero. In ambito europeo, poi, “si parla di Digital Green Certificate, un certificato, digitale o cartaceo, che riporta indicazioni simili attraverso un QRcode. Il DGC sarà gratuito e in italiano e inglese e, per la provincia autonoma di Bolzano, anche in tedesco.

La finalità è quella di facilitare la circolazione dei cittadini tra i diversi paesi dell’Unione europea, attraverso la definizione di criteri comuni tra i 27 paesi e l’utilizzo di certificati interoperabili, che potrebbero evitare periodi di quarantena o ulteriori test. Un’altra finalità è la riduzione delle falsificazioni dei certificati”.

Giugno sarà il mese della “spallata” nella campagna vaccinale italiana, grazie all’arrivo di 20 milioni di dosi e a settembre si conta di poter arrivare all’immunità di gregge, in linea con le previsioni e nonostante i ritardi. “A giugno si potrà dare ancora più velocità a una campagna che ha già superato i 20 milioni di somministrazioni”, dice il generale Figliuolo.