Pensioni, Tridico: “Il sistema non regge con solo 23 milioni di occupati”

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Il sistema pensionistico in un Paese con 60 milioni di abitanti non si può reggere, nel lungo periodo, con sole 23 milioni di persone che lavorano”.

Lo afferma il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sottolineando l’alto tasso di inattività, lavoro nero e disoccupazione soprattutto al Sud. Inoltre, aggiunge, la nuova occupazione “è trainata principalmente dal lavoro a termine“.

“Notiamo una forte crescita delle entrate contributive, c’è una tendenza positiva, il 7% in più, ma restano fragilità come il tasso di inattività che è molto alto – prosegue Tridico -. Nel nostro Paese mancano circa 10 milioni di lavoratori tra inattivi, scoraggiati, donne e giovani, che non lavorano. Se li avessimo avremmo una sostenibilità del sistema pensionistico diverso. Queste persone mancano soprattutto nel Sud ma c’è un tasso di lavoro nero che sfugge sia al Nord sia al Sud e anche questo è un fattore di fragilità del sistema”, spiega.

 

Salario minimo è Reddito di cittadinanza Secondo il presidente dell’Inps, inoltre, il salario minimo “è evidente che ci vuole. Il binomio contrattazione sindacale e salario minimo è possibile, l’uno non esclude l’altro. Un salario di 9 euro non avrebbe caratteristiche di spiazzare il mercato né di creare disoccupazione”. In merito al Reddito di cittadinanza, Tridico spiega che “ha contribuito a contrastare la povertà in modo efficace durante la pandemia, e questo è un dato oggettivo. Dopodiché andrebbe rafforzato il dato delle politiche attive”.