Per la prima volta il Sud è realmente nell’agenda del Governo

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E lo è con un piano che porterà al Mezzogiorno 123 miliardi di euro in dieci anni con fondi europei e statali. Con un 65% di spesa in più nei prossimi tre anni, rispetto al triennio 2016-2018.

Voglio ringraziare il Ministro Peppe Provenzano perché dopo tanti anni si ritorna ad affrontare con serietà la questione meridionale.

Significa che si è capito che l’Italia rinasce se a ripartire è quel pezzo di Paese dal quale i giovani se ne vanno e non solo per la mancanza di lavoro, ma per assenza di prospettiva.
Significa che forse, finalmente, non si vede più il Sud come un peso, ma come risorsa fondamentale per il Paese.
E per questo merita attenzioni necessarie e particolari perché peculiari sono le criticità che affronta, ma anche le potenzialità che esprime.

Significa che è chiaro a questo Governo che la priorità è il capitale umano, e dunque le scuole, dalla cui forza formativa passa il presente e il futuro dell’Italia.

Se non si mette mano alle disuguaglianze economiche e sociali, che condizionano la concentrazione della conoscenza e della ricchezza, i redditi bassi e precari, i punti di partenza delle nuove generazioni nel progettare la propria vita, non saremo mai in grado di imprimere una svolta allo sviluppo del Paese.

Dal piano del Governo emerge finalmente il ruolo di un Sud rivolto ai giovani, connesso, inclusivo, capace di garantire anche il diritto a restare.

Perché la vera emergenza dell’Italia non è rappresentata da chi arriva, ma da chi se ne va.

Erasmo Palazzotto