Piero ed Anna Ghisolfi

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Sono i miei due fratelli. Piero ha quat­tro anni più di me, Anna dodici in meno. Le difficoltà della vita ci hanno unito e temprati. “Non esiste problema senza so­luzione” me lo ripete spesso Anna, anche se la sua frase preferita riguarda i miei pie­di “Tienili per terra, non montarti mai la testa”. In effetti Anna ha preso molte qua­lità da mia madre e vive di concretezza. Poco spazio alle amenità e grande ottimi­smo. Piero, dopo la prima ragioneria, pur essendo un bravissimo studente, decise di interrompere la scuola per sostenere mio padre nell’attività commerciale. Essendo intelligentissimo ha saputo muoversi con grande abilità nel commercio e ottenere risultati che Anna giudica “concreti”. Con me la sua generosità non ha mai avuto limiti. La prima automobile per andare ad insegnare fu un suo regalo. Si trattava di una stupenda cinquecento. Il dono si ripeté quando diventai presiden­te della Cassa di Risparmio di Fossano. In questo caso un’auto di lusso che non sa­pevo neanche guidare. In effetti se Anna ed io abbiamo avuto una vita più facilita­ta lo dobbiamo a lui che ha fatto di tutto pur di vederci sistemati. Piero ha sempre coltivato il senso degli affari al punto che mia madre, conoscendo la mia ingenuità, mi sconsigliava di lavorare con lui. “Tu non sei adatto, le tue abilità sono diverse”. Da molti anni mio fratello è spo­sato con Bruna. Ivan, il loro unico figlio, lavora con lui. A me non racconta mai di guardarmi in televisione. Ma un’ora prima del mio intervento è già incollato davanti alla Tv e il suo commento, che puntualmente mi viene riferito, è sempre lo stesso: “Troppo poco, dovevano farlo parlare di più”.