Più passa il tempo e più prende forma la certezza di un legame inconfessabile tra i Benetton e tutta la politica

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Possiamo dire che in alcuni casi sia mancato quel coraggio indispensabile per assumere decisioni giuste come il recesso dal contratto con Autostrade ma in tanti altri parlare di connivenza non è sbagliato

Roberto Tomasi è un amministratore di Autostrade che, secondo articoli di stampa, è il candidato per la guida di Cassa Depositi e Prestiti che, ricordo, esborserà una consistente manciata di miliardi di euro pubblici per acquisire Autostrade per l’Italia.
Già questo è un fatto folle che avviene come se non ci fossero stati 43 morti causati dalla negligenza nelle manutenzioni a sua volta generata dalla massimizzazione dei profitti a vantaggio dei Benetton ma che la guida sia concessa come un premio ad un amministratore di Autostrade è un insulto alle tombe e allo strazio delle famiglie.
La nomina a presidente di Cassa Depositi e Prestiti è una scelta di Governo e, speriamo, che i restroscena che raccontano di questo candidato siano un errore altrimenti varrebbe a dire che la tanto acclamata cultura di governo altro non è che una guida con un pilota automatico che percorre sempre le solite indecenti strade.
Nel frattempo, la regione Liguria fa passare l’ultimo consiglio utile per decidere se costituirsi parte civile nel processo sul crollo del Ponte Morandi con un Toti che sfugge alle sue responsabilità senza neanche una spiegazione.
Uniamoci ad Egle Possetti, portavoce dei famigliari delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, che chiede di escludere questa persona dalla rosa dei candidati e che si faccia giustizia non regalando altri miliardi di soldi pubblici a chi ha speculato sulla vita delle persone.
A proposito dell’ennesimo regalo ai Benetton, ora si leggono articoli che auspicano in alternativa il recesso. Peccato che gli stessi giornali, all’indomani del crollo parlassero della revoca come uno scandaloso esproprio di Stato.

BARBARA LEZZI