PLASTICA NEI PESCI

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Da una ricerca di #Greenpeace sulla presenza di microplastiche nei pesci e invertebrati, come cozze e scampi, è emerso che il 35% degli organismi raccolti nel Mar Tirreno centrale e che finiscono sulle nostre tavole presenta microplastiche nello stomaco e nell’intestino.

L’inquinamento da plastica è come un iceberg: degli 8 milioni di tonnellate che ogni anno finiscono in mare, solo una minima parte è visibile. Il resto è composto da microplastiche, minuscoli frammenti di plastica che si creano dai rifiuti in decomposizione, ma non solo! In pochi sanno che vengono usate anche come “ingrediente” in molti prodotti di uso comune, come cosmetici, saponi o vernici. E dagli scarichi domestici finiscono in mare, mettendo a rischio la nostra salute.

Dal 1° gennaio 2020, ai sensi del comma 546 dell’art. 1 della legge n. 205/2017, l’Italia ha vietato il commercio di prodotti cosmetici contenenti microplastiche. Si tratta di un primo passo avanti, ma non è ancora abbastanza: il divieto riguarda solo una ristretta categoria di cosmetici.

La pandemia ci ha dimostrato ancora più chiaramente che solo se rispettiamo il Pianeta salviamo noi stessi e il nostro futuro. Mai come in questo momento è importante ribadire che non dobbiamo abbassare la guardia contro l’inquinamento. Abbiamo il dovere di costruire un futuro in cui le persone possano vivere in armonia con il Pianeta.

Serve una legge più severa contro la plastica, prima che sia troppo tardi!

Dino Mininno