Ponte di Genova. Autostrade pensa ai soldi, noi alle persone

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Società Autostrade ha diramato un comunicato in cui si mette sulla difensiva, spiegando, come fosse un gesto di bontà, di aver speso 600 milioni di euro per la demolizione del ponte Morandi e per la costruzione del nuovo viadotto sul Polcevera.

Non solo qualsiasi cifra è nulla al confronto delle 43 vittime e delle loro famiglie, morte per la dimostrata negligenza di Autostrade, ma la società ha fatto ricorso contro la legge che gli ha imposto il pagamento. Quel ricorso è stato rigettato giusto ieri dalla Corte Costituzionale. Se Autostrade avesse vinto, avrebbe richiesto tutti i soldi indietro. Non c’è alcuna misericordia da parte di nessuno.

Curioso poi come si parli sempre di soldi. Il tema ormai è il denaro. Tutti, politica compresa, si dimenticano sistematicamente dei cittadini.

Curiosissimo anche il comportamento del Sindaco di Genova, Marco Bucci: dice che non sa con quale interlocutore discutere del ponte, ma in realtà ASPI dice nel comunicato: “Dallo scorso gennaio, ASPI sta lavorando con i rappresentanti del Commissario Bucci per facilitare l’entrata in esercizio del nuovo viadotto a Genova“. Bucci ci parla da gennaio con ASPI. Sa benissimo con chi parlare.

E stranamente la concessione viene data all’azienda con cui Bucci e i suoi sono in contatto da inizio anno.

I liguri non vanno presi in giro. Soldi e accordi con le multinazionali, di questo solo sa parlare la maggioranza. Poi quando si chiedono spiegazioni è sempre colpa di qualcun altro, o non sanno a chi rivolgersi.

Un circolo vizioso e pericoloso, da stroncare quanto prima.

Alice Salvatore