Pop Bari, al via processo a ex vertici

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Sta per iniziare davanti al tribunale ordinario (seconda sezione penale presieduta da Marco Guida) la prima udienza del processo agli ex vertici della Banca popolare di Bari, Marco e Gianluca Jacobini, rispettivamente già presidente del cda e già condirettore, per il crac dell’istituto di credito. Si tratta di uno stralcio del processo madre. Tra i reati contestati il falso in bilancio, il falso in prospetto e le false comunicazioni. Il tribunale ha deciso per il giudizio immediato. La prima udienza era prevista il 4 giugno scorso ma poi venne rinviata.

Oggi dovrebbero esserci ulteriori e numerose costituzioni di parte civile, dopo le circa 20 già presentate, ma si teme un altro rinvio a causa dell’affollamento di avvocati e altri addetti nel palazzo angusto e con spazi limitati dell’attuale sede del tribunale in via Dioguardi. “Noi tuteliamo circa 170 azionisti per un valore complessivo di 25 milioni di danno subito”, spiega all’Adnkronos l’avvocato Antonio Calvani, uno dei legali dell’Unione Consumatori.

“Sono numeri importanti anche se oggi faremo di tutto per ottenere una finestra temporale per consentire la costituzione di altre parti civili”, aggiunge. “Questo processo è nato in sordina solo con 20 parti civili costituite, non ne sapeva nulla nessuno. Per un vizio procedurale il 4 giugno c’è stato un rinvio che ci ha consentito di ricevere e incontrare tanti azionisti ma sempre pochi. Anche perchè il covid non ci aiutato, non si potevano fare incontri pubblici, abbiamo dovuto incontrare queste persone una per una. Peraltro la Banca – sottolinea Calvani – nemmeno ci ha aiutato: non ci ha dato la documentazione per dimostrare la titolarità delle azioni. Oggi il nostro obiettivo è quello di lasciare aperta questa finestra temporale . L’altro obiettivo è quello di chiamare in causa come responsabile civile la Banca Popolare di Bari che deve, laddove vengano riconosciute le responsabilità e i reati nei confronti degli ex amministratori, rispondere agli azionisti e in qualità di responsabile civile li deve risarcire”.

A proposito dell’accordo transattivo proposto dagli attuali commissari della Banca Popolare di Bari, relativo “soltanto ai contratti di adesione degli anni 2014 – 2015”, precisa l’avvocato Calvani, “loro propongono un valore di 2,38 euro ad azione che costava 9.53 euro, e cioè circa il 30%. E’ un accordo che noi ci sentiamo di sconsigliare anche perché proprio in quel periodo ci sono state le sanzioni della Consob c’è stata la Corte di Appello che le ha confermate e sono state commesse gravi inadempienze nei confronti dei soci e degli azionisti e di chi stava contando sui titoli in quel momento”. Nel frattempo, da quanto si apprende, in aula è consentito l’accesso a 5 persone a turno per depositare le costituzioni di parte civile.