Porto di Livorno: ora la sfida è uscire dall’isolamento

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Sul Il Tirreno di oggi una conversazione con Mauro Zucchelli sul porto come sistema

Sulla svolta venuta dall’Autorità Portuale per la sicurezza sul lavoro e per la pacificazione tra imprese, sulle risorse previste per il territorio, sul PNNR e sull’impegno del Partito Democratico
#LIVORNO. «Dobbiamo scongiurare il rischio che la Darsena Europa finisca per essere una “cattedrale nel deserto”». Il parlamentare dem Andrea Romano mette l’accento su quest’aspetto per dire che, da un lato, c’è bisogno di trasformare in concretezza l’espansione del porto in direzione mare ma, dall’altro, è indispensabile pensare anche all’altra metà del problema: l’efficienza dei collegamenti lato terra, siano essi strade o ferrovie. Tradotto: il container arriva dal mare e c’è bisogno che la banchina sia in grado di accoglierlo, poi però occorre che ci siano asfalto e binari per inviarlo e destinazione.
Dopo le parole del presidente dell’Authority Luciano Guerrieri al Tirreno, il deputato livornese sottolinea che «Livorno e la costa livornese soffrono di una debolezza infrastrutturale più ampia che chiama in causa la qualità dei collegamenti viari e ferroviari». Aggiungendo poi: «Il rischio dell’isolamento si sconfigge lavorando, come stiamo facendo dal Parlamento e dal Comune, in modo ossessivo sul commissariamento della Tirrenica (senza perdere di vista il “lotto zero”)». Come? Con un ingranaggio procedurale che ora prevede un automatismo che lo acceleri. Non solo: occhi puntati anche «per l’ampliamento dei finanziamenti previsti dal “Pnrr” fino a coinvolgere i collegamenti ferroviari che riguardano la zona portuale».
È una sottolineatura che, come preannuncia Romano, sarà al centro di un focus del Pd livornese dedicato a quest’esigenza di «superamento dei rischi di isolamento del nostro territorio»: il 27 i dem presenteranno «un ampio documento sulla portualità, coordinato da Federico Mirabelli, a cui sta lavorando tutta la comunità politica democratica e un’ampia rete di esperti». Non solo: «Giovedì 23 ne parleremo in una tavola rotonda a cui parteciperanno Luca Salvetti e il sindaco di Firenze Dario Nardella, insieme ai consiglieri regionali Francesco Gazzetti e Antonio Mazzeo».
Occorre tuttavia evitare l’errore di ridurre un porto a sola infrastruttura: «Ogni porto è un sistema, ed è un sistema che risente anche della minore o maggiore sicurezza dei lavoratori così come della qualità dei rapporti imprenditoriali».
Romano prende la rincorsa da qui per insistere su tre aspetti. Il primo riguarda l’importanza dell’impegno di Guerrieri in fatto di sicurezza dei lavoratori: l’assunzione di otto nuovi ispettori per vigilare sul lavoro portuale è «una risposta concreta alle preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, ma anche una garanzia per le imprese» (sia chiaro, su questo fronte «c’è molto da fare, e lo ha dimostrato l’ultimo incidente mortale costato la vita a un marittimo della Melingunis»). Il secondo ha a che fare con la spinta di Guerrieri per «ricostruire un clima di pacificazione tra le imprese portuali»: la conflittualità su spazi e concessioni ha raggiunto «un livello tale da nuocere seriamente alle prospettive di sviluppo del nostro porto» (un impegno in questa direzione era già nelle iniziative del sindaco Luca Salvetti e dalla giunta comunale con il “Tavolo sul lavoro portuale”, ora Palazzo Rosciano «prosegua su quel binario con tutta la forza del suo ruolo istituzionale»). Il terzo tassello è relativo proprio a questo: la collaborazione «tra il Comune, la Regione, il Parlamento e le istituzioni che governano il nostro porto», e Guerrieri ha dato un impulso in tal senso.
Ma il parlamentare apre una parentesi anche per contestare chi dice che dal Recovery (o “Pnrr” che dir si voglia) il porto di Livorno non ha ricevuto risorse sufficienti: Romano punta il dito contro l’opposizione, in realtà non sono stati pochi anche trasversalmente in sede locale. E afferma: «Sul tema delle risorse bisogna guardare al quadro più ampio di quanto è accaduto in questi ultimi tre anni, durante i quali il lavoro congiunto del Comune, della Regione e del Parlamento ha permesso di garantire un finanziamento complessivo di oltre mezzo miliardo di euro per la Darsena Europa». Il deputato Pd indica le cifre: «200 milioni stanziati nel 2020 dall’allora ministra Paola De Micheli («grazie anche al lavoro dei parlamentari Pd»), 200 milioni già previsti dalla Regione Toscana, 50 del Cipe, 55 già previsti con risorse dell’Authority». Fra i risultati Romano segnala non solo i finanziamenti ma anche la nuova “Zls” che «prevede anche una fiscalità di vantaggio per chi investe e opera sul nostro territorio».

Andrea Romano