Progetto di legge della Commissione Ambiente

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Mantenendo fino all’ultimo passaggio il clima di condivisione e collaborazione, i gruppi hanno definito un testo ampiamente condiviso che ora approderà in Aula per l’approvazione definitiva

Quaranta articoli finali, un intenso lavoro di confronto tra i vari gruppi politici insieme all’ascolto delle realtà imprenditoriali del settore ma soprattutto la volontà di creare un testo che, muovendosi nel solco della normativa nazionale, si preoccupi di riversare nei territori su cui insistono i vari impianti, la maggior parte delle risorse ottenute dal nuovo regime di concessione. Con questo risultato si è chiuso l’iter del progetto di legge della Commissione Ambiente, territorio e mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

Per la fase di discussione e votazione del testo finale erano stati depositati 31 emendamenti, di cui 16 presentati dai consiglieri Fabio Rainieri (Lega) e Marco Mastacchi (Rete Civica), 5 dal consigliere Marco Lisei (Fratelli d’Italia) e 10 da parte della stessa assessore all’Ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile, Irene Priolo.

Il relatore di maggioranza Igor Taruffi (ER Coraggiosa) a inizio lavori ha comunicato l’accettazione di 5 emendamenti provenienti dall’opposizione (3 di Lisei e due di Mastacchi/Rainieri) perché “testimoniano la disponibilità da parte di tutti di arrivare a un testo ampiamente condiviso”. A fronte di questa apertura, il relatore di minoranza Marco Mastacchi ha annunciato il ritiro di tutti i rimanenti emendamenti anche se, sottolinea, “rimango critico sul fatto che questa legge regolamenta solo l’aspetto delle concessioni mettendo una serie di paletti allo sviluppo del settore”. Anche Marco Lisei si è dichiarato favorevole al testo scaturito dal lavoro di Commissione perché “la Regione Emilia-Romagna con questo testo fa un passo avanti nel segno di una legge nazionale, molto osteggiata da quella parte politica che governa l’Emilia-Romagna, che permette di esercitare un controllo diretto degli impianti dei nostri territori con un bilanciamento di interessi tra libertà di esercizio e tutela del territorio””. A tal proposito il capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto all’assessore se è stato prodotto uno specifico prospetto sugli introiti futuri derivanti da questa legge, “anche per coprire eventuali mancanze derivanti da mancati lavori da parte dei gestori”.

Per quanto riguarda invece il pacchetto di emendamenti proposti dalla Giunta, l’assessore Irene Priolo ha specificato che la modifica del titolo “nasce dalla volontà di essere particolarmente chiari a quali concessioni si andrà a riferire la legge per anticipare anche eventuali sviluppi normativi nazionali”. Mentre per la maggior parte degli emendamenti si tratta di affinamenti del testo, la titolare dell’Assessorato all’ambiente ha chiarito che “l’emendamento relativo all’art. 23 inerente i criteri e le modalità di valutazione dell’offerta tecnica va a garantire una premialità specifica ai gestori che si faranno carico delle opere asciutte non più in dipendenza funzionale con l’impianto, ma che sono state trasformate nel corso degli anni sulla base di specifiche richieste delle comunità limitrofe”. In risposta al quesito di Lisei, l’Assessore ha poi chiarito che la stima degli incassi derivanti il potere nominale, dovrebbe determinare un incremento di oltre 3 milioni rispetto all’attuale per arrivare alla cifra complessiva di 5 milioni di euro. “A questa cifra -continua Priolo- si deve aggiungere il canone variabile di ulteriori 800mila euro e la quota della cessione gratuita per ulteriori 1,2 milioni”.

In fase di votazione, approvazione da parte della maggioranza e astensione selettiva e costruttiva da parte delle minoranze con l’impegno a coordinare meglio alcuni passaggi tra norme approvate ed emendamenti presentati. Eguale impegno congiunto sarà ricercato anche nella predisposizione di Ordini del giorno collegati per vincolare la maggior parte delle risorse sui territori che ospitano tali impianti. Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) ha poi preannunciato la presentazione di specifici emendamenti quando il progetto di legge arriverà per il voto finale in Assemblea.

(Luca Boccaletti)