“Prudenza in montagna” un ciclo di attività invernali con gli esperti

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La Montagna trentina è un ambiente unico che va preservato, ma allo stesso tempo frequentato, come luogo d’incontro e di esperienze indimenticabili. Ricca di tradizioni e di paesaggi suggestivi, è a volte impervia ma ospitale, grazie al lavoro di tanti valligiani e montanari. In tutte le stagioni, muoversi in montagna richiede una ragionevole prudenza. Prudenza che è un obbligo morale per tutti coloro che frequentano le terre alte: da chi accompagna, a chi viene accompagnato, che sia esperto o principiante, per un sentiero, una via ferrata o una parete verticale, la prudenza è imprescindibile.
Si parte dunque dal concetto di prudenza e non da quello di sicurezza, perché parlare in montagna di rischio zero è oggettivamente impossibile, anche per gli stessi professionisti. Parlare di prudenza, invece, significa creare una cultura dell’attenzione, incentrata proprio sulla conoscenza dell’ambiente e sulle modalità con le quali affrontarlo in maniera consapevole.​

Dopo l’edizione estiva, anche “La Settimana della Prudenza in montagna” versione invernale – promossa dall’Associazione Gestori Rifugi del Trentino, il Collegio Guide alpine del Trentino, il Collegio dei Maestri di Sci, il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, la SAT, la Fondazione Dolomiti UNESCO e Trentino Marketing – si pone l’obiettivo di diffondere la “cultura della montagna e della prudenza” nella frequentazione delle terre alte attraverso cinque uscite tematiche in ambiente e altri momenti di riflessione e confronto più teorici, in programma nella settimana compresa tra il 22 e il 26 febbraio.
L’iniziativa prevede 5 uscite in ambiente montano invernale in diverse località del Trentino e aperte a un numero massimo di 5/10 persone. I partecipanti verranno accompagnati da Guide alpine, Maestri di sci, e Istruttori del Soccorso Alpino, che durante le attività illustreranno gli aspetti tecnici, le insidie, le situazioni a rischio da evitare per affrontare la montagna con prudenza e responsabilità. Le attività che saranno proposte sono sci alpino, sci alpinismo, ciaspolate o trekking invernali, freeride e arrampicata su ghiaccio. Per ogni uscita è stato anche previsto un punto d’appoggio in un rifugio, con l’obiettivo di far comprendere l’importanza del ruolo di presidio che il rifugista esercita rispetto al territorio in cui opera.