Quando Bergamo ha avuto bisogno, Palermo c’è stata

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E l’ha fatto rispondendo nel modo più bello possibile: “L’Italia è una, indivisibile e solidale”.

Con quella risposta, Palermo ha curato Ettore, Marco, ambedue bergamaschi in gravissime condizioni causa coronavirus, e uno dei due arrivato persino in coma. Ma oltre loro, Palermo e la sua cittadinanza si sono preso cura di altri 24 turisti bergamaschi rimasti bloccati lì all’inizio della pandemia. Li hanno accolti, ospitati, dimostrato loro tanta, tantissima solidarietà spontanea.

Allora oggi Gori, il sindaco, ha annunciato che Bergamo, quella Bergamo piegata in due dal virus, non poteva dimenticare tutto quello. Non poteva dimenticare che quando Ettore entrò in coma e non si trovavano posti in rianimazione in Lombardia, fu dalla Sicilia che arrivò l’aiuto. E così i bergamaschi hanno raccolto l’idea di un inviato delle Iene: hanno letto un annuncio della scuola “Zen”, a Palermo, in uno dei quartieri più poveri della città, dove si diceva che i ragazzi avevano bisogno di materiale per continuare a studiare da casa. E non ci hanno pensato due volte.

Hanno iniziato a spedire e-mail in tutta la città: c’è bisogno di voi. C’è bisogno di dimostrare noi, ora, solidarietà a Palermo. Il risultato? I telefoni squillavano dopo pochi secondi l’invio. Cittadini, artigiani, imprenditori. Hanno donato di tutto: tablet, pc, portatili. Una risposta di solidarietà enorme, immediata, generosa. Alcune persone hanno addirittura donato il “portatile di famiglia”. Tanta è stata la solidarietà che si è riempito non un camion, ma un tir per quei ragazzi siciliani. Che durante il tragitto verso la Sicilia si è persino arricchito con altre donazioni in altre città.

Ma tutto è partito da Bergamo, dai bergamaschi. Dalla Bergamo in ginocchio. Che pure non ha dimenticato quella Palermo così distante ma così vicina. E l’ha voluta ringraziare così, con questa meravigliosa iniziativa che aiuterà tanti ragazzi siciliani, e che ci dimostra che quanto detto quella notte in cui Ettore fu portato a Palermo in coma con un volo militare era proprio la verità.

“L’Italia è una, indivisibile e solidale”.
E aggiungiamo noi, senza retorica, bellissima.                                                                                         Leonardo Cecchi