Quattro referendum della Cgil, abolizione del Jobs act e più regole per la sicurezza

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Quattro referendum per restituire diritti e tutele ai lavoratori. Questa è la proposta della Cgil

I primi due riguardano i licenziamenti: uno è sul superamento del contratto a “tutele crescenti” e l’altro sull’indennizzo nelle piccole imprese. In pratica l’abolizione di quel Jobs Act varato dal governo di Matteo Renzi. Il terzo, sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine. Il quarto sugli appalti e sulla responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro.

Lo ha deciso l’assemblea generale, nell’ambito di una strategia complessiva di mobilitazione. Dopo che i quesiti saranno depositati in Cassazione, i controlli previsti dalle procedure e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, partirà la raccolta firme.

È solo una parte della nuova strategia della Cgil di Maurizio Landini che, in tandem con la Uil, prevede un percorso di mobilitazione che durerà due mesi.
Si partirà con lo sciopero generale dell’11 aprile: 4 ore in tutti i settori e 8 nell’edilizia. Il tema è quello della sicurezza contro i morti sul lavoro.
Poi il 20 aprile la manifestazione di Cgil e Uil a Roma, il Primo Maggio anche con la Cisl a Monfalcone per i 20 anni della Grande Europa, l’allargamento a 25 Paesi.

Sabato 25 maggio infine la manifestazione a Napoli della Cgil con le associazioni contro il premierato e l’autonomia differenziata, per il lavoro, la salute, la previdenza universale e la pace.