Quella calorosa stretta di mano tra Biden ed Erdogan

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I vertici sono detto e non detto, occhiate, movimenti del corpo, dettagli che diventano essenza, la prossemica della diplomazia. Il primo colpo d’occhio della giornata arriva con il caloroso saluto e la stretta di mano tra il presidente americano Joe Biden e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al vertice straordinario della Nato sulla guerra in Ucraina.

I due leader si sono fermati a parlare per qualche minuto prima della foto di gruppo che ha preceduto l’avvio dei lavori. Erdogan ha ascoltato Biden, poi ha fatto un cenno d’assenso, quasi un ringraziamento per la parole del presidente americano.

La Turchia rappresenta un elemento fondamentale dello scenario, è il secondo esercito Nato, ha un ruolo di cerniera tra Occidente e Oriente, ha buoni rapporti con Mosca, ha comprato i sistemi di difesa anti-missile russi S-400 che per alcuni analisti militari potrebbero essere “girati” all’Ucraina senza diventare un elemento di prova di un coinvolgimento diretto di un Paese Nato nel conflitto. Sono ipotesi circolate che non si sono mai concretizzate.

Prima ancora che la crisi tra Russia e Ucraina si trasformasse in guerra aperta, la Turchia si è a più riprese proposta come mediatore tra Mosca e Kiev, in virtù dei buoni rapporti con entrambi i Paesi, e nei giorni scorsi Erdogan ha confermato la disponibilità a ospitare i presidenti di Russia e Ucraina a Ankara o a Istanbul.