Ieri mattina alla Camera il Ministro Fioramonti ha presentato il #PattoPerLaRicerca

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Un accordo di collaborazione tra il mondo della ricerca pubblica e privata e il mondo delle imprese che si pone l’obiettivo di risollevare le sorti della ricerca italiana.
Hanno partecipato al convegno i rappresentanti delle università italiane, del mondo della ricerca e dell’alta formazione, del mondo industriale, grandi piccole e medie imprese, confederazioni, partecipate, associazioni di categoria e sindacati.

Per troppi anni, purtroppo, il mondo accademico è stato lasciato in balìa di se stesso, emarginato, sottovalutato, visto con sufficienza. Nonostante l’indubbia capacità dei nostri ricercatori, eccellenze di livello mondiale, la ricerca italiana soffre di una cronica mancanza di fondi e i tagli degli ultimi anni ne hanno messo a rischio la stessa sussistenza. Troppi giovani laureati, che avrebbero potuto fare la fortuna del nostro sistema produttivo, finiscono all’estero per avere la giusta gratificazione.
Attualmente in Italia si investono in ricerca 23 miliardi di euro, meno dell’1,4% del PIL, siamo ben lontani dalla media UE (2%) e dagli obiettivi fissati dall’OCSE (3%). Servono più investimenti sia nel pubblico che nel privato, ma anche maggiore sinergia. Rafforzare la collaborazione tra il mondo dell’università, gli enti pubblici di ricerca e le imprese è fondamentale per rilanciare il nostro Paese.
In questi anni abbiamo perso molte occasioni, avremmo potuto fare dell’innovazione il marchio di fabbrica del brand Italia, godendo degli enormi benefici della rivoluzione tecnologica.

Adesso finalmente stiamo cambiando rotta, grazie a un governo che coglie l’importanza della ricerca come volano di innovazione e sviluppo, che ne coglie il ruolo cruciale per il rilancio dell’economia italiana e che sta provando a recuperare il tempo perduto, mettendo la ricerca al centro della nuova politica industriale ed economica del Paese. E lo sviluppo della ricerca ne costituisce il primo fondamentale passo, un deciso passo verso il futuro.