QUESTURA DI VITERBO AMMONISCE SOGGETTO PERICOLOSO DOPO SENTENZA DEL TAR LAZIO

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VIOLENZA SUL WEB: PRESIDENTE CODACONS OTTIENE PROVVEDIMENTO CONTRO GIORNALISTA CHE LO AVEVA MINACCIATO

QUESTURA DI VITERBO AMMONISCE SOGGETTO PERICOLOSO DOPO SENTENZA DEL TAR LAZIO

PER I GIUDICI ANCHE IN ASSENZA DI REATI QUESTURA DEVE INTERVENIRE CONTRO INTIMIDAZIONI CHE GENERANO ANSIA

Importante vittoria del Codacons e del suo presidente Carlo Rienzi in tema di violenza sul web. Un giornalista di Tarquinia, infatti, ha ricevuto un formale ammonimento da parte della Questura di Viterbo, a seguito di una sentenza del Tar Lazio che ha riconosciuto le gravi intimidazioni e minacce perpetrate dallo stesso nei confronti di Carlo Rienzi.

La vicenda risale ad alcuni mesi fa, quando il giornalista Paolo Gianlorenzo, direttore di Etrurianews (e portavoce del sindaco di Tarquinia) – già definito dai giudici “soggetto dalla spiccata pericolosità sociale” nel corso di altri procedimenti penali e già raggiunto da una precedente ordinanza di custodia cautelare – pubblicò sul web una serie di minacce nei confronti del Presidente Codacons, rendendo noto l’indirizzo dell’abitazione di Rienzi e realizzando pesanti intimidazioni di natura personale, che spinsero il leader dei consumatori a tutelarsi nelle sedi opportune.

Oggi arriva il clamoroso colpo di scena da parte della Questura di Viterbo che, su richiesta del Tar Lazio, emette nei confronti di Gianlorenzo un provvedimento di ammonimento in cui si legge:

“il provvedimento monitorio può trovare sostegno in un quadro istruttorio da cui emergano, anche sul piano indiziario, eventi che recano un vulnus alla riservatezza della vita di relazione, o su un piano anche solo potenziale, all’integrità della persona…AMMONISCE Gianlorenzo Paolo… a tenere una condotta conforme alla Legge nei confronti dell’esponente, avvertendolo altresì che qualora continui a mantenere comportamenti analoghi a quelli che hanno determinato l’adozione della presente misura, sarà denunciato alla competente Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 612 bis del Codice Penale”.

Proprio il Tar del Lazio, come una innovativa sentenza, pronunciandosi sul caso del presidente Codacons e di Gianlorenzo ha sostenuto che la Questura in tali situazioni deve intervenire anche in assenza di uno specifico reato. Si legge nella decisione della sezione Prima ter:

“anche se i comportamenti, complessivamente valutati, non raggiungono la soglia dell’illecito penale codificato dall’art. 612 bis c.p. – non possono essere considerati privi di rilievo ai fini della legittima adozione del provvedimento di cd. “ammonimento” di competenza dell’autorità di pubblica sicurezza […] l’ammonizione non ha ad oggetto la libertà di stampa, né incide sulla libera espressione del pensiero e, trattandosi di misura preventiva che consiste in un mero invito orale, appare volta anche ad evitare, ove possibile, il ricorso alla tutela penale”