RAGIONARE, PLEASE

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In molti casi può apparire un appello disperato, specie per chi non sa fare di più che sfornare insulti, ma invitiamo ugualmente tutti, rispetto all’intesa fra sindacati e MIUR, a fare uno sforzo per: 1) capire esattemente cosa prefigura quell’intesa 2) comprendere in quale contesto vi si è pervenuti e il livello di mediazione che nel confronto fra le parti si è reso necessario.
Destinatari dell’intesa, volendoci limitare solo al tema stabilizzazioni e abilitazioni, sono migliaia di docenti precari per i quali, a normativa vigente, l’unica opportunità offerta in prospettiva per entrare in ruolo o anche solo abilitarsi è la partecipazione e il superamento del prossimo concorso ordinario. Se questa è la situazione in atto, difficile non cogliere il deciso passo avanti realizzato con l’intesa, che darà nell’immediato – col bando del concorso straordinario riservato ai precari con tre anni nella scuola statale – la possibilità di stabilizzare 24.000 rapporti di lavoro, e per tantissimi altri (perché è prevedibile che non saranno pochi a superare la prova computer based) un’opportunità di abilitarsi con un percorso più veloce e meno oneroso.
Per inciso: la prova computer based è il punto di mediazione rispetto a una parte pubblica (e in particolare a qualche sua componente che ne ha fatto una vera e propria bandiera) indisponibile ad accettare procedure che non contenessero elementi selettivi. Si poteva anche rifiutare la mediazione, e non fare l’intesa: ciò avrebbe significato lasciare mano libera a chi è in definitiva titolare dei provvedimenti legislativi. Per chi dà l’impressione di non saperlo, o di dimenticarlo: non è il sindacato che fa leggi e decreti, sono Parlamento e Governo.
Sempre sulle abilitazioni, l’intesa apre a una modifica profonda della situazione anche in prospettiva, perché prevede percorsi abilitanti come opportunità strutturali e non solo “una tantum”, eccezionali e transitori. Quindi una terza opportunità, da precisare in un disegno di legge i cui contenuti scaturiranno dal confronto con i sindacati. Anche questa è una circostanza che non esiste in natura, ma va costruita attivamente. Noi l’abbiamo fatto. Per lo spazio di un social abbiamo scritto anche troppo, chi vuole potrà trovare sul nostro sito altri approfondimenti; suggeriamo, per conoscere il nostro pensiero, di dare un’occhiata ad alcuni dossier scaricabili anch’essi dal nostro sito. Il nostro pensiero è chiaro, quello che non abbiamo è il potere di tradurlo in norme e leggi a nostro piacimento. Ci tocca purtroppo fare i conti con la realtà e con chi la popola. Fateli anche voi, per favore, per trarre giudizi meno impulsivi e più meditati. Grazie per l’attenzione.