RANDAGISMO, COMMISSIONE CAMERA: LE COMPETENZE RESTANO AI SINDACI

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Si allontana il rischio che la riforma degli enti locali, all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera

Possa “annacquare” o addirittura cancellare le competenze dei sindaci nella lotta al randagismo, scardinando l’assetto creato dalla legge 281/1991.

D’intesa con l’on. Roberto Pella, primo firmatario della pdl, capogruppo di FI in commissione Bilancio, vicepresidente vicario dell’ANCI e membro dell’Intergruppo, e con i relatori del provvedimento, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, ha trovato un accordo per riformulare il testo, attualmente discusso dal comitato ristretto, in modo da venire incontro alle preoccupazioni dei componenti l’Intergruppo e a quelle delle associazioni animaliste circa la temuta “deresponsabilizzazione” dei sindaci nella lotta al randagismo.

Peraltro la Ragioneria della Stato e il Dipartimento delle Finanze hanno osservato che la formulazione originaria della proposta, che attribuisce le competenze dei sindaci alle Regioni, individua nuove funzioni in capo agli enti sanitari senza quantificare gli oneri e senza indicare la relativa copertura finanziaria e che, in particolare, sul comma 4 (quello relativo alle competenze dei sindaci assegnate dalla l. 281/91) andrebbe acquisita una relazione tecnica che chiarisca anche l’impatto della norma sotto il profilo organizzativo e di conseguenza economico-finanziario. E’ quindi probabile che il quadro disegnato dalla legge 281, pur bisognosa di revisione, non sarà demolito, come si poteva temere.