RAYA E L’EVOLUZIONE DELLE PROTAGONISTE FEMMINILI NEL MONDO DISNEY

0
79

Da diversi anni assistiamo a un piacevole cambiamento nelle narrazioni dei film d’animazione Disney

Che volenti o nolenti restano le più viste dai bambini e bambine (e non solo!) di tutto il mondo.
Le trame infatti – in un’ottica di genere – sono diventate più complesse e variegate, meno incentrare sul solito principe-salvatore-di-fanciulle-in-pericolo e più popolate da personaggi non stereotipati, spesso buffi e comici nei loro tratti caratteriali.
Ovviamente la portata simbolica di questi film nel creare un immaginario collettivo di riferimento è sempre stata enorme e penso a quanto da bambina mi sarebbe piaciuto avere dei modelli di eroine come quelle odierne che si ingegnano da sole per compiere azioni importanti, stringendo spesso reti di collaborazione addirittura, udite udite, con altre donne!

Cosa che fino a qualche tempo fa sembrava impossibile poiché tutte le trame si concentravano sulle azioni maschili positive e rimarcavano la passività delle principesse il cui unico ruolo era restare in attesa di aiuti esterni e di un buon matrimonio.

Con “Raya e l’ultimo drago” (2021) si toccano finalmente nuove altissime vette in questo senso.
Più protagoniste femminili in relazione tra loro, impegnate in missioni e dialoghi non incentrati su un uomo.
Personaggi originali e concezioni di forza e coraggio che vanno oltre il muscolare, ma si manifestano in cura e fiducia.
Non-centralità della storiella dell’amore romantico e assenza di principi azzurri o loro derivati.
Un mondo fantastico in cui fare il primo passo verso l’altro diventa il vero atto eroico, soprattutto se si tratta di una seconda possibilità.
Il filo conduttore della storia, portata avanti dalla simpaticissima dragA, insieme alla custode della gemma magica Raya e da tutti i piccoli amici con cui riesce a stringere feconda alleanza, resta la spinta alla collaborazione al di là di ogni delusione e ferita.
…E poi, diciamoci la verità, lei è troppo forte, ma soprattutto la dragA è un vero mito!
Alessandra Pi