Lo dice il deputato e coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, oggi su Il Messaggero
reddito di inclusione passava attraverso i controlli. Responsabilizzava gli operatori sociali e gli enti locali. Non si potevano certo presentare liste di persone inesistenti o inconsapevoli. Il tema non è se aiutare le fasce più povere, ma è come farlo.
Il reddito di cittadinanza non incentiva il lavoro, non favorisce la formazione e non rimuove le cause della povertà – spiega Rosato. È necessario distinguere tra chi perde un’occupazione e deve avere la possibilità di rientrare nel mondo del lavoro e chi, per mille ragioni, vive in uno stato di povertà a prescindere dal contesto lavorativo. Il Rei lo faceva.
Coinvolgeva i servizi sociali e il terzo settore. Accanto al sostegno economico servono progetti di vita, di formazione, di politiche della casa – propone Rosato. Tutte cose che non possono essere gestite da uno sportello dell’Inps ma da operatori sociali. l navigator cesseranno la loro funzione a fine anno. Figure professionali gestite male che nonostante l’impegno profuso non hanno sortito risultati”.
