Recovery, i renziani fanno melina: a rischio la road map di Conte

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Il conto alla rovescia è cominciato, i tempi però sono strettissimi. Giuseppe Conte ha incassato il Vax-Day come il giorno della vittoria (ancora simbolica) nella lotta al coronavirus. Ma l’altrettanto significativo via libera al Recovery Plan in consiglio dei ministri entro Capodanno è in salita. Palazzo Chigi aspetta per domani le “osservazioni” dei partiti della maggioranza. La road map stabilita al ministero del Tesoro prevede il tavolo per la raccolta dei pareri, poi l’adozione della bozza di piano governativo – data presunta, mercoledì 30 – infine l’avvio della discussione in Parlamento con l’apertura a enti locali e parti sociali. Nessuna data però è fissata. Nessun appuntamento è ancora in agenda.

L’attenzione è puntata su Italia Viva, che sta preparando un documento “molto duro ma costruttivo”, una trentina di pagine per un centinaio di rilievi sulla visione “generica e poco coraggiosa” delle proposte del premier. Si chiederà collegialità, regia politica ampia, ricorso ai fondi del Mes per la Sanità. Come al solito, Matteo Renzi alimenta la suspense: sui contenuti e sul timing. Non è detto che il suo dossier arrivi domani, potrebbe slittare di un giorno. E sarebbero ventiquattr’ore perse nella corsa contro il tempo ingaggiata da Conte. Chissà: alle voci di “ostruzionismo” renziano si contrappongono quelle di “veleni” sparsi ad arte nel clima da “ultimi giorni di Pompei” che anima la fine del 2020 per la compagine giallorossa.