REDDITO DI CITTADINANZA, TOFFANIN (FI): RIFORMARLO SUBITO, CE LO CHIEDE L’ITALIA

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Continuano a susseguirsi giornalmente notizie di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza senza averne il minimo diritto

. Oggi sui giornali leggiamo che ben 116 persone nel trevigiano, per un costo totale di 700.000 euro, hanno ricevuto il sussidio pur non essendo residenti in Italia o avendo altre fonti di guadagno. Segue di poco la scoperta nel bolognese di altri stranieri (115 tra rumeni e brasiliani) venuti apposta in Italia per ottenere il Reddito di cittadinanza: hanno presentato l’ autocertificazione (falsa) e hanno poi continuato a ricevere il sostegno nel paese natio. Altro danno per 300.000€. E’ l’ennesima prova che il reddito di cittadinanza non funziona e non può funzionare così com’è, come peraltro da noi rilevato al momento della sua approvazione: bastava potenziare adeguatamente lo strumento che c’era già (il REI).

Ora il RdC va assolutamente riformato, portando la gestione per il sostegno al reddito a livello locale, dove sindaci e assistenti sociali conoscono le situazioni dei propri cittadini. E’ improcrastinabile distinguere inoltre l’aspetto assistenziale da quello delle politiche del lavoro. I numeri parlano chiaro: chi beneficia del reddito non ha accesso al mondo del lavoro, non fa formazione e tantomeno contribuisce con lavori di pubblica utilità per la propria comunità. Prima della pandemia solo circa 192.000 percettori del reddito hanno trovato occupazione. E’ impensabile poter continuare a destinare 7 mld, accresciuti con la pandemia a 10 mld per coprire il reddito di cittadinanza a fronte di soli 3 mld destinati dal Governo Conte per la Riforma fiscale.

Solo sostenendo il sistema produttivo e procedendo attraverso una seria e continua formazione per il posizionamento e il riposizionamento nel mondo del lavoro, si riuscirà a creare veri posti di lavoro e ad incrociare domanda e offerta. Le agenzie del lavoro devono affiancare i centri per l’impiego che da soli si sono rivelati inefficaci.
Per le politiche del lavoro sarà determinante la collaborazione tra pubblico e privato così come saranno determinanti gli enti locali per la gestione del sostegno al reddito”.

Lo dichiara senatrice Roberta Toffanin, responsabile del dipartimento lavoro di Forza Italia