REFERENDUM, REGIONALI E M5S

0
41

Il risultato del referendum è un successo degli italiani e non certo dei partiti.
15 anni fa nacque un’onda di popolo che voleva moralizzare la politica e riportarla a misura d’uomo, lontana dagli infiniti privilegi di allora.
Il M5S ha avuto il merito di intercettare questa onda e di portare alcune importanti riforme dentro alle istituzioni, un lungo percorso che si conclude con questa ultima tappa del taglio dei parlamentari.
Oggi si chiude definitivamente un capitolo, un’era, una stagione politica.
Un grande applauso ai cittadini italiani che hanno voluto dare questo forte segnale alla politica.
Un grande applauso a Beppe e Gianroberto, a noi e a tutti gli attivisti di Italia che sono diventati protagonisti di questi 15 anni di politica.
Non sfugge allo stesso tempo il tracollo del M5S in ogni tornata elettorale, dalle europee del 2019 ad oggi, con gravi responsabilità in capo a chi da allora non ha mai voluto avviare un momento di riflessione interna, non ha avuto il coraggio di convocare stati generali, non ha minimamente gestito le precedenti regionali in calabria e in emilia lasciando i gruppi allo sbando, non ha mai preso alcuna posizione per costruire progetti seri nei territori, ed ha poi deciso di dimettersi non certo dopo aver preso atto del fallimento, ma solo per lasciare una palla avvelenata in mano al suo successore, il quale per forza di cose era un traghettatore ma non aveva la legittimazione per prendere decisioni importanti.
Un movimento che in due anni ha perso praticamente 8 mln di voti rispetto a quegli 11 mln del famoso 33% del 2018 non ha purtroppo assolutamente nessun motivo per esultare oggi.
Vedere i selfini gaudenti mentre i nostri candidati di queste regionali sono stati mandati alla carneficina mi dispiace e mi addolora.
In regioni dove avevamo il 45% abbiamo il 10%, in regioni dove avevamo il 15 abbiamo il 3%.
Eppur si ride.
Ahahahah!
Per chi ha lucidità, realismo, voglia e forza, inizia oggi una nuova stagione, un nuovo capitolo tutto da scrivere in cui c’è da costruire insieme ad altri qualcosa di serio e credibile. Non può essere la paura che vinca questa destra imbarazzante l’unico appiglio elettorale. Può funzionare una o due volte, come ieri, ma poi i cittadini hanno bisogno di credere in un progetto, di emozionarsi, di vedere che qualcosa si muove per un fine diverso e più alto dalla semplice salvaguardia della propria poltrona.
Altrimenti, se si continua così, si fa la fine di Narciso. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Narciso_(mitologia)

Max Bugani