Regeni, i genitori: “Ora c’è paura”

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Foto LaPresse - Daniele Leone03/10/18 Roma ITACronacaRoma. Morte Regeni. I familiari di Giulio Regeni con una delegazione a piazza di Montecitorio dopo l’incontro con il presidente della Camera Roberto FicoNella foto: Claudio Regeni e Paola Deffendi i genitori di Giulio Regeni

“Temiamo nuovi tentativi di depistaggio e di delegittimazione delle indagini”

“Dobbiamo rimanere vigili, non possiamo distrarci, ne va di mezzo la nostra incolumità personale, in quanto si sono permessi di accusarci di esserci impossessati degli effetti personali di Giulio, temiamo nuovi tentativi di depistaggio e di delegittimazione del lavoro d’investigazione fatto finora”. Claudio Regeni, papà di Giulio Regeni, si esprime così a Che tempo che fa sugli sviluppi dell’inchiesta sull’omicidio del figlio in Egitto.

“Si è insinuata paura, qualcosa che non avevo prima; confesso che quando attraverso la strada, invece di guardare una volta a destra e una sinistra guardo due volte, o prima di entrare in casa, entro in un certo modo, proprio perché hanno usato certe parole nei nostri confronti”, aggiunge Paola Deffendi, la mamma di Giulio.

Negli ultimi giorni, su YouTube è finito sotto i riflettori un video: ”Riguardo al documentario, nei prossimi giorni presenteremo una querela per diffamazione alla Procura di Roma per quello che viene detto in quel filmetto, più che documentario, perché di scientifico non ha nulla, viene offeso Giulio, i suoi genitori, oltre che la Procura della Repubblica pesantemente”, dice la legale della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini.

“Quello che è accaduto di positivo, nelle ultime settimane si sono fatti avanti nuovi testimoni, in particolare due persone che erano in un luogo di detenzione, hanno assistito quando Giulio è stato portato nella stanza delle torture, hanno sentito mentre lo interrogavano, l’hanno rivisto riportare indietro, e questo due volte. Hanno sentito mentre gli dicevano ‘Chi ti ha insegnato a resistere così bene alle torture?’ e l’altra, terribile, ‘L’Italia non ti salverà”, prosegue.

“A me adesso fa paura la debolezza della Procura egiziana, del regime; dal punto di visto processuale sono perdenti, noi abbiamo già vinto, c’è un rinvio a giudizio di 4 imputati. Ci sono indizi gravi, precisi e concordanti e sono i primi 4. C’è un altro fascicolo di ignoti che si riempirà di nomi e andrà ai vertici delle persone che hanno ordinato di fare tutto il male del mondo su Giulio, loro sanno che la loro impunità ha una scadenza, si comportano come animali feriti, sono disperati e la disperazione in quel Paese porta all’efferatezza, sono capaci di tutto (…). Dato che hanno ancora effetti personali di Giulio in mano, li metteranno nella tasca di qualcuno, elimineranno questa persona e diranno che è stato lui, questa è una delle possibilità”, dice Ballerini.