“Il mio miraggio resta scuotere le coscienze”.
È così che il 30 settembre, nel giorno del suo 69esimo compleanno, Renato Zero ha annunciato l’uscita di Zero il Folle, il trentesimo album in studio. Un lavoro che dà il nome anche al tour italiano che parte il 1 novembre con sei date al Palazzo dello Sport di Roma.
Sulla scaletta del concerto si sa poco, perché è lo stesso Zero ad ammettere che: “Di solito metto sul fuoco tutti gli ingredienti per ottenere un piatto ricco e accattivante. Però finché non si alza ’sto sipario io non so bene che cosa ho combinato”.
Di sicuro, oltre al flusso di musica di brani classici e nuove canzoni, gli spettacoli di Zero sono fatti di molto altro: delle parole e dei racconti, con cui nutre il rapporto con il suo pubblico, e dell’estro dei famosi cambi d’abito, tutti disegnati da lui.
Con quest’album e il tour, Zero dichiara di voler scuotere le coscienze, stimolare pensieri sui grandi temi attuali come l’ecologia, e celebrare insieme al popolo dei “sorcini” i 50 anni di carriera.
Una lunga storia sul palcoscenico, quella di Renato Fiacchini, che ha cominciato a esibirsi ancora adolescente nei locali romani come il Piper e il Ciak, fino al primo album “No, mamma no!” del 1973, riuscendo a cambiare pelle ogni volta, ma rimanendo sempre fedele a se stesso.
