Renzi, Toti e Quagliarello vogliono fare un partito di centro che guarda a destra

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Inoltre, con un falso storico, senza precedenti, Goffredo Bettini, viene accusato da certa stampa di avere fatto cadere l’ex sindaco di Roma, Marini, quando tutti sanno che fu proprio Renzi.
La grande colpa di Bettini, in realtà il suo merito, è di avere lavorato e di lavorare per un’intesa PD e M5stelle che ha reso credibile l’alternativa alla destra.
Se non si fosse ancora capito, lo scontro politico sta tutto qui: tra chi vuole il ritorno ad una normale dialettica tra destra e sinistra e chi vuole che questa maggioranza di unità nazionale prosegua ben oltre le elezioni del 2023, narcotizzando la dialettica politica e sociale e la stessa democrazia.
Questi ultimi, con i loro giornali, danno spazio ampie interviste a Renzi (intorno al 2 per cento), il quale si accorda con la destra e dice tutto il male possibile dei 5stelle, senza tenere conto dei cambiamenti avvenuti in quel movimento.
Per la stessa ragione, si spara a palle incatenate contro Bettini per la colpa di essere l’ispiratore dell’intesa alternativa alla destra.
Ciò che vorrebbero questi signori è un grande centro dalla Lega al PD, per dirla con Bettini “un’ammucchiata centrista e tecnocratica, senz’anima, che potrebbe solo peggiorare la situazione “
Ma a questi signori della “democrazia partecipata e attenta prioritariamente ai più deboli” di cui proprio oggi ad Atene ha parlato anche papa Francesco, pare interessi ben poco.