Chissà perché ogni volta che il Renzie ne spara una delle sue mi viene in mente la scena del film “Ecce Bombo”, quella in cui Michele Apicella (alias Nanni Moretti), chiede ad un amico
“Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?
Evidentemente, ancora sotto l’effetto della sua droga (leggi smania di protagonismo), il senatore semplice di Scandicci ne ha sparata un’altra delle sue: ora vuole indire un referendum
nel 2022 per abolire il #RedditodiCittadinanza.
Menomale che in parlamento ci sono teste pensanti che gli stroncano sul nascere le sue cazzate: Conny Giordano, portavoce alla camera del MoVimento 5 Stelle, gli fa sommessamente notare che “secondo la legge 352 del 1970 non è possibile depositare una richiesta di referendum nell’anno precedente alla scadenza di una delle due Camere. La fine naturale della legislatura è il 2023”.
Quindi, caro Renzie, gli scrive Conny, ciò che vorresti fare, oltre che a tradire il non rispetto verso quella purtroppo significativa parte della popolazione (roba come circa 5 milioni di cittadini) che spesso, pur lavorando, vive nell’indigenza, è irrealizzabile.
Del resto, da uno che invidia il “basso costo del lavoro” vigente nell‘Arabia Saudita a guida del tiranno e trucidatore di dissidenti Bin Salman, che cosa ti vuoi aspettare?
