Ricerca, all’arroganza del CNR si risponde con la lotta: il 29 maggio sciopero e astensione

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L’attacco al contratto della ricerca e ai diritti dei lavoratori può essere condotto in tante maniere. Anche senza mostrare arroganza. Il contratto Scuola, come diciamo da circa 18 mesi, avrebbe dato ai direttori generali poteri che prima non avevano. Ma quello che accade al CNR non ha eguali negli altri enti: in nessun ente di ricerca si è vista tanta arroganza da parte dei vertici.
Arroganza, notata, e molto, al Ministero del Lavoro durante il tentativo di conciliazione di lunedì 18 per la procedura di raffreddamento avviata da USB. Il CNR non solo non si è presentato all’incontro (la convocazione ovviamente era del Ministero del Lavoro ed era presente il Ministero dell’Università) non ha nemmeno giustificato l’assenza né tanto meno motivato le ragioni che hanno portato all’emissione della circolare dell’8 maggio.

Circolare di cui abbiamo fatto presente l’illegittimità rispetto alla raccomandazione europea sui ricercatori ed i loro collaboratori e che rappresenta il tentativo di creare una gerarchizzazione della rete di ricerca e delle libertà di ricerca, con l’obbligo di mettere in tabella anche quello che non si può contare (ossia il pensiero, l’inventiva, la capacità di mettere in fila dati e idee e produrre conoscenza o i mezzi per raggiungerla).
Con un attacco così viscerale ed ideologico (perché questa è ideologia, non solo burocratizzazione), tutti gli strumenti di lotta devono essere usati. Quelli legittimati e quelli che comportano rischi. E anche le differenze devono creare convergenza. Per questo abbiamo agito subito provocando la palese e indispettita reazione del CNR, perché la mancata presenza alla conciliazione non è solo una scorrettezza istituzionale verso il ministero vigilante e verso il Ministero del Lavoro. Questa assenza avvalora ulteriormente lo sciopero. Grazie alla loro arroganza oggi i lavoratori sanno che non basteranno metodi ‘morbidi’ o ‘flebili proteste’.

Il CNR non ha intenzione di recedere e farà divenire ‘ordinaria’ la certificazione da parte dei dirigenti di ogni singolo minuto lavorato. E siccome ora, la maggior parte di noi, è in lavoro ordinario in sede domiciliare (non è smart work come qualcuno tenta di far credere), l’ordinarietà della dichiarazione diverrà sempre più imperativa. Ma il CNR, con la sua assenza, ha anche detto che teme lo sciopero, che non sa contrastarlo perché sa che se anche solo un lavoratore in più degli attuali iscritti USB sciopererà, se anche un solo collega vincerà i tentativi di boicottaggio che partiranno da varie fonti da oggi in avanti, l’arroganza è combattuta.
Riteniamo che tutte le forme di lotta vadano messe in atto, abbiamo deciso di aderire alle iniziative di astensione (definito sciopero bianco dai propositori) proposte da ILNOSTROCNR, dopo aver contattato i promotori. Le due forme rappresentano una forte e legittima reazione all’aggressività della direzione generale. E per questo diciamo in maniera chiara che se ci saranno denunce disciplinari metteremo a disposizione lo studio legale in convenzione e i nostri rappresentanti sindacali per difendere anche i non iscritti.

Fermare il tentativo arrogante di destrutturare la ricerca è pienamente legittimo, anche alla luce della volontà di non motivare la circolare messa neanche davanti al Ministero dell’Università e Ricerca.

Quindi sciopero e sciopero bianco. Il primo come atto esterno per non limitare la lotta nel cortile del CNR ma manifestarla con chiarezza in maniera politica, qualitativa e quantitativa fuori, verso i decisori politici e istituzionali. Il secondo per far capire la rabbia e la determinazione dentro il nostro ente.
All’arroganza si risponde. Correttamente ci adegueremo alle modalità di sciopero bianco invitando tutti i colleghi ad aderirvi. Ma siamo già passati ai fatti per quello che ci compete.

Lo sciopero è indetto per la prima ora di lavoro del 29 maggio 2020 o, se si è impegnati in attività
Covid, per il primo minuto di lavoro sempre del 29 maggio, comunicandolo alle segreterie, pronti a reiterarlo nel caso il CNR non ritiri la circolare sul lavoro ordinario.
All’arroganza si risponde con determinazione e decisione. Niente mezze misure.

#cancelliamolacircolare852020

USB CNR