Ricordando Virna Lisi

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Sei anni fa, il 18 dicembre 2014, se ne andava Virna Lisi. Dalla bellezza perfetta, algida, aristocratica, era nata ad Ancona l’8 novembre 1936. Aveva, da ‘Orgoglio e pregiudizio’, nel 1957, fino alle ultime interpretazioni televisive tra cui Baciamo le mani, dedicato la sua professionalità di attrice stakanovista e puntuale al cinema e alle fiction tv. E aveva vinto tanto: sei Nastri d’argento e un Prix d’interprétation féminine a Cannes per la ‘Regina Margot’ due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera. Elegante, sempre perfetta, aveva anche detto tanti no nella sua carriera. Come quello a Ferzan Ozpetek che la voleva in ‘Cuore sacro’, e a Hollywood dove andò nel ’64 per fare un film con Jack Lemmon ‘Come uccidere vostra moglie’, poi con Tony Curtis (Due assi nella Manica) e Frank Sinatra (U 112 – assalto al Queen Mary). Decise di rescindere il contratto che la voleva in America per altri sette anni e tornare a casa. Tra i suoi altri storici rifiuti quello per Barbarella che fu la fortuna di Jane Fonda. ”Non avevo voglia di mettermi le ali d’argento, la tutina e la parrucca”, disse. Tra i registi con cui ha lavorato fra gli altri: Dino Risi, Mario Monicelli, Franco Brusati, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada e Pietro Germi con cui interpretò il gioiello ”Signore e Signori”. Negli ultimi anni la sua presenza come attrice era stata più marcata nella televisione, prendendo parte a fiction Rai di grande successo e continuando ad essere figura di primo piano dello spettacolo.