Ridurre il divario occupazionale del 50% entro 2030

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Questo ciò a cui mira l’Unione europea secondo la Presidente della Commissione

Ursula Von der Leyen, che, nel suo ormai iconoco discorso al #G20 di Venezia, ha annunciato che presenterà tale obiettivo al G20 del prossimo autunno.
È il momento che le #donne non vengano più messe di fronte alla scelta forzata tra la #famiglia e il #lavoro. Ognuna di noi, in tutto il mondo, deve aver la possibilità di perseguire i propri obiettivi liberamente, qualunque essi siano.

Ma, proprio per questo, bisogna agire fin da ora, perché la #genderequality passa da tante piccole grandi misure.

Dal congedo parentale per madri e padri, al rafforzamento dei servizi per l’infanzia e gli anziani, passando per la #paritàsalariale.

I fatti parlano chiaro e sono drammatici, la categoria maggiormente colpita dalle conseguenze della pandemia sono le donne, che hanno visto un drastico calo dell’occupazione e dovuto le proprie vite per dedicarle completamente alla gestione dei figli durante la didattica a distanza, da un lato, nonché addirittura un terribile aumento delle violenze domestiche, dall’altro.

La ripresa, invece, non deve solo superare questi problemi, ma prevedere anche una reale integrazione delle donne a tutti i livelli: imprenditoria, scienza, istruzione, digitale, sanità e ambiente, per citarne alcuni.

Tutto ciò, a partire da un giusto accesso all’istruzione e al mercato del lavoro. Questi i punti raccolti, in sintesi, nella Carta delle donne, stilata durante il summit Woman 20, tenutosi durante il G20 di Venezia, e presentata al Premier Draghi. Ora, però, dalle parole e dalle promesse si passi ai fatti!

Yana Ehm