Rolfi: #Lombardia produce 40% latte italiano, riportarlo in scuole

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Riportare il latte nelle scuole. È l’obiettivo, insieme a quello di comunicare al meglio al consumatore il valore di questo prodotto, dell’assessore all’Agricoltura

Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, in occasione del World Milk Day 2021. “Negli anni scorsi ci sono state diverse iniziative che consentivano ai genitori di scegliere i latticini per la ricreazione dei figli. Una tradizione che si è persa e che la Regione Lombardia vuole riproporre nei prossimi anni, per garantire sostenibilità economica alle aziende agricole e per contribuire alla educazione alimentare dei ragazzi” ha scritto in una nota.

La Lombardia, ha ricordato, è la regina italiana nella produzione di latte, con 5,5 milioni di tonnellate all’anno sui circa 12,5 milioni a livello nazionale. Nella nostra regione sono 3.410 gli allevamenti di bovini da latte e sono 600 mila le vacche allevate. “Oltre il 40% del latte italiano – ha aggiunto Rolfi – viene prodotto in Lombardia. Iniziative come la giornata dedicata al latte servono per alzare l’attenzione e diffondere dati e nozioni per contrastare alcune fake news.

. Un approfondito studio scientifico condotto nel 2020 dall’Istituto zooprofilattico di Lombardia ed Emilia-Romagna ha stabilito come nel latte italiano i residui di antibiotici siano di cento volte inferiore a quanto consentito dalla legge”. Nel 2021 la ricerca verrà estesa a tutte le province lombarde e ad altre filiere strategiche per la zootecnia: carne e uova.

Il monitoraggio in questione è stato compiuto su 1200 allevamenti di bovini, su oltre un milione di tonnellate per 52 campioni sulle cisterne. E tutti sono risultati negativi sulla presenza di molecole di antibiotici. “Con l’aumento della produzione – ha concluso l’assessore Rolfi – c’è un rischio di abbattimento dei prezzi.

Per mantenere forte la filiera e riconoscere il giusto prezzo agli allevatori serve lavorare per una diversificazione produttiva e trovare nuovi mercati in cui collocare il latte senza tralasciare ovviamente la promozione dei formaggi, partendo dalle Dop che sono portabandiera dell’Italia nel mondo.

L’Italia deve mettere a fuoco nel prossimo piano strategico nazionale anche l’importanza della filiera mangimistica per garantire materie prime locali e ridurre la dipendenza dall’estero e quindi l’oscillazione dei costi”.