Salvini e la democrazia

0
3
salvini
salvini

Quando un popolo vota ha sempre, sempre ragione”.

Così, un ignaro Matteo Salvini, ha definito le votazioni russe.

Le sue improvvide parole, però, ci fanno riflettere.

Ed è curioso come, da una frase stupida e inopportuna, si possano trarre lezioni per tutti.

Il popolo russo ha votato Putin perché conosce solo lui.

In Russia non ci sono opposizioni, non ci sono partiti che possono liberamente esercitare una opposizione come in tutti gli Stati più o meno democratici.

I leader che ci hanno provato sono morti avvelenati, impiccati, arrestati e spariti nel nulla. Come del resto i giornalisti che scrivevano contro il regime del tiranno.

Salvini, in quanto capo della Lega, può dire ciò che vuole, ci siamo abituati.

Ma egli è anche il vice presidente del Consiglio e le sue dichiarazioni hanno un peso diverso. Difatti, la Meloni e Tajani hanno subito sentito il bisogno di replicare e criticare l’inopportuna frase.

Ma ecco la lezione che dobbiamo trarre.

La democrazia non è solo una questione di voto libero senza i soldati armati dentro le urne.

Anche noi abbiamo luoghi dove la criminalità, purtroppo, inficia le votazioni. Tra Campania, Calabria e Sicilia molti seggi sono rimasti chiusi, in quanto, alcuni comuni sono sciolti per infiltrazioni mafiose.
Pubblicità
Impostazioni sulla privacy

Democrazia vuol dire rispetto per le opposizioni e minoranze!

Qui c’è l’argine, il limes, tra la civiltà e la barbarie.

Ma questo, Salvini, non lo può capire.

Il popolo russo ha votato convintamente Putin perché nella tv, nei giornali, nelle strade, nelle pubblicità russe si vede solo lui come il salvatore della patria; baluardo dai rischi provenienti fuori dalla Russia.

E’ la storia che ci insegna che, spesso, nelle più efferate dittature, quando il popolo è chiamato alle urne, il tiranno gode di un larghissimo consenso popolare.

Il voto, in questo caso, non serve al popolo per scegliere.

Serve all’orco di turno per tirare le briglie del suo potere e consolidare la sua forza bruta.

Un’ultima considerazione.

Le minoranze politiche e le associazioni, di varia natura, che possono esercitare una viva opposizione al governo di turno, sono i soggetti deputati ad esercitare il controllo costituzionale. Tra di essi si annovera il Capo dello Stato e la Magistratura ed anche il popolo quando vota attraverso il Referendum.

Chissà se, prima o poi, uno come Salvini capirà tutto questo.

Stefano Rossi