In una nota i medici di famiglia spiegano: “Gli insostenibili carichi di lavoro, aggravati da procedure amministrative che sottraggono tempo preziosissimo all’assistenza, l’organizzazione frammentata, lo scarso sostegno dei sistemi sanitari e la mancanza di tutele contrattuali, impediscono ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, di garantire un’offerta di salute multidimensionale e integrata”.
Anche il giudizio sull’Accordo Collettivo Nazionale 2016/18, siglato in via prioritaria solo da alcune OO.SS, da parte delle sigle sindacali dei medici è fortemente negativo, perché, sottolineano ancora nella nota i sindacati, “non risponde in alcun modo alle richieste dei professionisti di avere maggiori tutele, una più efficiente organizzazione, maggiore sostegno da parte delle Regioni e delle Aziende, e retribuzioni adeguate agli standard Europei”.



