Sapevate che l’Italia è un paese a saldo negativo?

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Cioè che emigrano più italiani di quanti immigrati regolari entrano in Italia

In tutto sono infatti circa 816mila gli italiani trasferiti all’estero negli ultimi 10 anni e, attenzione, anche se solitamente si pensa alla migrazione come un fenomeno del sud, in realtà è la Lombardia la regione d’Italia da cui si emigra di più.

Ma perché si parla di “fuga di cervelli”? Perchè il 53% di coloro che se ne va ha un titolo di studio medio-alto, tra laureati e diplomati.

Secondo il rapporto annuale del 2019 sugli Italiani nel mondo curato dalla fondazione Migrantes, in dieci anni il numero di espatri è triplicato, passando da 39 mila nel 2008 a 117 mila nel 2018. Nell’ultimo anno le partenze hanno riguardato soprattutto i giovani: nel 40,6% dei casi si è trattato di ragazzi tra 18 e 24 anni. Una recente ricerca di due studenti italiani di Harvard mette in guardia sul fatto che questi dati potrebbero in realtà essere delle sottostime di quelli reali, rivelando un’ulteriore possibile estensione del fenomeno.

Il rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno) segnala inoltre una crescente tendenza di abbandono del Mezzogiorno che si rivela essere la vera emergenza. Gli emigrati dal Sud tra il 2002 e il 2017 sono stati oltre 2 milioni, di cui 132.187 nel solo 2017. Di questi, 66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33% laureati).

Alla luce di questi dati, alla Camera stiamo lavorando a una proposta di legge per l’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. Lo scopo è quello di creare attrattività in modo che le persone siano invogliate a rimanere, se e quando il motivo principale della “fuga” è un lavoro più qualificante e meglio retribuito all’estero.

E voi, quante persone conoscete che hanno dovuto lasciare l’Italia per un lavoro sicuro, o magari molto ben retribuito?

Yana Ehm